“Il Movimento Cinque Stelle, a ogni livello istituzionale, sta ponendo la massima attenzione sull’andamento della situazione epidemiologica a seguito della conferma dei casi di positività di peste suina africana rinvenuta in alcune carcasse di cinghiali in Piemonte e Liguria. Con lo spirito di collaborazione che ci contraddistingue su questioni che riguardano da vicino gli interessi di cittadini e imprese, i gruppi consiliari regionali si sono confrontati con la rappresentanza governativa e parlamentare del Movimento, al fine di sviluppare un’azione comune sull’intero territorio nazionale su cui hanno avviato un confronto e un coordinamento interregionale”. Lo fa sapere il capogruppo regionale del M5S Silvia Piccinini, a margine dell’incontro che si è volto ieri sera tra i gruppi pentastellati regionali e il ministro per le politiche agricole Stefano Patuanelli.
“Anche se in Emilia-Romagna al momento non sono stati accertati ancora casi – spiega Silvia Piccinini – è necessario che il monitoraggio sul nostro territorio sia continuo e per questo è necessario che vengano stanziate le risorse adeguate. Per questo tenuto conto dell’eterogeneità delle situazioni è necessario un intervento più che mai tempestivo. La nostra priorità deve essere quella di tutelare gli interessi dell’intera filiera produttiva suinicola e dell’indotto a essa collegata, delle imprese agricole, della filiera tartuficola, nonché l’intero comparto turistico. In questa direzione, il confronto avuto con il ministro Patuanelli è stato molto produttivo”.
“Abbiamo accolto con estremo favore – aggiunge la capogruppo regionale M5S – l’intenzione di costituire una cabina di regia unitaria nazionale per la gestione dell’emergenza e lo stanziamento di risorse immediate per la bio-sicurezza degli allevamenti a partire da quelli estensivi allo stato brado e di indennizzi per le imprese colpite. Fermo restando l’assoluta necessità di garantire le misure di contenimento, frutto delle valutazioni scientifiche delle autorità sanitarie per fermare l’avanzamento dei casi, è imprescindibile tenere conto altresì del tessuto economico collegato all’accesso alle aree naturali e boschive. Riteniamo inoltre indispensabile un potenziamento delle dotazioni organiche nell’area della prevenzione al fine di colmare la carenza di medici veterinari nelle aziende sanitarie locali” conclude Silvia Piccinini.