Una valutazione sulla reale applicazione della nuova legge sulla pesca visto che le scelte di alcune amministrazioni comunali rischiano di compromettere quanto di buono è stato fino ad oggi ottenuto. È questa la richiesta di Andrea Bertani, consigliere regionale del M5S, che ha presentato una interrogazione riguardo all’applicazione della legge n. 22 del 2014 sullo sviluppo del pescaturismo, dell’ittiturismo e dell’acquiturismo.
“Si tratta di un importante riferimento per il rilancio di un settore interessato da criticità e difficoltà strutturali e per diversificarne le attività, intervenendo su più aspetti del turismo ittico, costituendone una disciplina completa, sia sul piano della sua regolazione (a partire dalla definizione), dei requisiti, degli obblighi, dei divieti, sia sul piano della promozione e della valorizzazione – spiega Andrea Bertani – Purtroppo però questi obiettivi rischiano di essere compromessi dall’attività di alcune amministrazioni comunali, soprattutto per quel che riguarda la pianificazione urbanistica e commerciale, che sembrano andare nella direzione opposta, impedendo così un rilancio soprattutto dal punto di vista turistico”.
Nella interrogazione del consigliere regionale del M5S si cita l’esempio del Comune di Bellaria-Igea Marina che, smantellando il mercato del pesce lungo l’Uso in via Rubicone, avrebbe di fatto separato i luoghi caratteristici della pesca e del turismo ittico e il pubblico. “La proposta di spostamento delle postazioni occupate dai pescatori in una nuova struttura, sempre lungo il fiume Uso ma molto più a monte ed al di fuori dei naturali percorsi turistici, risulterebbe impraticabile per qualsiasi attività di turismo ittico e tale da minare anch’essa il rapporto indispensabile fra territorio e operatori del turismo ittico, nonché obbligando questi ultimi a modificare la tipologia di pescato e rendendo inutili le attuali attrezzature e strumenti di pesca – aggiunge Danilo Lombardi, consigliere comunale M5S di Bellaria – In pratica si obbliga i pescatori a riadattare le imbarcazioni e cambiare metodi di lavoro. A ciò si aggiunge il fatto che la nuova struttura in questione risulterebbe insufficiente per ospitare tutti i pescatori interessati”.
“Questo è il contrario del turismo ittico perché si impedisce la possibilità di vendere il pescato nel luogo naturale per questa operazione, cioè il porto – sottolinea Andrea Bertani – E a questa scelta, contraria alle norme regionali di promozione del turismo ittico oltre che al buon senso non sembrano estranee operazioni non proprio chiare, come quella del nuovo mercato a monte del porto, che era nata per la vendita all’ingrosso e non al dettaglio”. Ecco perché il consigliere regionale del M5S chiede alla Giunta una verifica sulla reale applicazione della legge, a più di un anno dalla sua entrata in vigore, proprio per cercare di limitare il più possibile situazioni di contrasto con le finalità della legge stessa. “Stiamo parlando di un settore che negli ultimi anni ha fatto registrare una flessione molto grave – conclude Bertani – Sarebbe davvero una beffa quella di non riuscire a invertire questo trend nonostante gli strumenti della nuova legge”.