Passante di mezzo, Piccinini (M5S): “Nel 2007 per il Ministero non si poteva fare”

“Nel 2007 in un documento ufficiale inviato alla Commissione Europea, il Ministero definì l’ipotesi di un Passante di mezzo per risolvere l’imbottigliamento del nodo di Bologna come irrealizzabile. Dopo 10 anni ci chiediamo se tutte quelle criticità che furono esposte in quel documento, dal consumo di suolo all’inquinamento, all’impossibile coesistenza dell’ampliamento a causa dell’alta urbanizzazione circostante, siano magicamente scomparse oppure se pur di giustificare un’opera inutile e dannosa si è disposti a stravolgere la realtà dei fatti”.

Silvia Piccinini, consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, presenterà nei prossimi giorni una interrogazione alla Regione riguardo a un documento, datato 3 dicembre 2007, in cui il Ministero delle Infrastrutture parlava del progetto del Passante Nord di Bologna alla Commissione Europea sostenendo che l’ipotesi di un potenziamento in sede del nodo autostradale, quello che oggi è divenuto il Passante di mezzo di prossima realizzazione, fosse sostanzialmente irrealizzabile.

“Nel testo inviato all’allora commissario europeo per il mercato interno e i servizi, Charlie McCreevy, si spiegava questa bocciatura soprattutto motivando l’esiguità dello spazio a disposizione, dato l’elevato grado di urbanizzazione delle zone limitrofe alla fascia infrastrutturale – aggiunge Dora Palumbo, consigliera comunale M5S – In più si metteva nero su bianco anche l’impossibilità tecnica di ottenere una viabilità d’accesso con una geometria rispettosa della normativa vigente, oltre alla presa d’atto che un progetto del genere avrebbe provocato un notevole impatto sulle infrastrutture esistenti, derivanti dalle attività di cantiere, su una situazione che già presenta un elevato grado di criticità. Insomma tutto quello che oggi, dopo 10 anni, Comune, Autostrade, Regione e Ministero vogliono realizzare, con un particolare in più: tutte quelle criticità evidenziate nel 2007 non sono scomparse ma al contrario si sono aggravate”.

Ecco perché nella sua interrogazione Silvia Piccinini chiede alla giunta regionale se non fosse a conoscenza di questo parere inviato dal Ministero alla Commissione Europea. “Da questo documento si capisce chiaramente come pur realizzare i loro progetti, quelle istituzioni che dovrebbero tutelare gli interessi dei cittadini, in realtà sono pronte a calpestarli dispensando pareri che poi vengono stravolti a seconda delle convenienze di turno – conclude Silvia Piccinini – A questo punto pretendiamo che venga fatta chiarezza”.