“I lavori della Commissione di studio e ricerca sul fenomeno delle cooperative spurie sono partiti con il piede giusto. Abbiamo già stilato un corposo programma di audizioni che dovranno essere il punto cardine su cui basare il nostro lavoro e arrivare, nel giro credo di un anno, alla redazione di un progetto di legge da proporre alle Camere. Come abbiamo sempre sostenuto, l’obiettivo di quella che praticamente è la prima commissione speciale nata in Emilia-Romagna deve essere analizzare nel profondo questo fenomeno e nel contempo riuscire ad individuare delle soluzioni per garantire il rispetto della legalità del lavoro e il completo sradicamento del fenomeno delle cooperative spurie che nuoce non solo alla legalità e ai diritti ma anche al mondo imprenditoriale sano e a tutti quei tratti distintivi del made in Emilia-Romagna che hanno da sempre rappresentato la nostra forza”.
È questo il commento di Giulia Gibertoni dopo la prima seduta della Commissione di studio e ricerca sulle cooperative spurie, della quale è vicepresidente, e che nei mesi scorsi era stata richiesta più volte a gran voce proprio della stessa consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle. “Abbiamo provveduto a stilare un programma dei lavori ma al tempo stesso abbiamo deciso di lasciarci anche mani libere visto che non si può prescindere dagli elementi che emergeranno durante le molte audizioni che la Commissione dovrà fare – aggiunge Giulia Gibertoni – Si tratta di una Commissione che naturalmente deve partire dall’analisi di un settore specifico, quello della lavorazioni delle carne e dalla vicenda Castelfrigo, ma che ha intenzione di accendere i riflettori anche su altri settori, logistica, autotrasporto, facchinaggio, turismo”.
Per farlo, secondo Giulia Gibertoni, l’obiettivo dichiarato della nuova Commissione deve essere quella di presentare alle Camere un progetto di legge ad hoc. Un segnale che è giusto parta dalla nostra regione, che deve restare culla della buona cooperazione, sradicando le irregolarità esistenti e che auspichiamo il nuovo Governo renderà esecutivo. “Dalla vicenda Castelfrigo in poi c’è stata sicuramente una consapevolezza crescente della gravità di questo fenomeno, che nulla a che fare con la buona cooperazione. Presa di coscienza che però non si era tradotta ancora in un’azione politica sufficiente – conclude Giulia Gibertoni – Con questa commissione possiamo riuscirci. Ecco perché questo deve essere il nostro obiettivo, partire da un’attenta fase di studio e di ricerca per arrivare a una proposta di legge che ribadisca e riaffermi il principio della legalità del lavoro e il rispetto di quelli che sono i valori fondanti della nostra economia e dei principi della cooperazione”.