“Le due ambulanze acquistate dalla Regione per l’emergenza Covid e tenute in un garage per due anni dall’Azienda ospedaliera di Parma stanno per essere cedute in comodato d’uso ai privati. Non solo, anche la loro operatività al momento è ridotta ai minimi termini visto che uno dei due mezzi per poter intervenire su ogni singola emergenza pare debba addirittura ricevere un’autorizzazione telefonica da parte del direttore del 118. Si tratta di una vera e propria assurdità”. È questa la denuncia di Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, riguardo al caso delle due ambulanze in dotazione al Maggiore di Parma e che per due anni sono rimaste ferme nonostante fossero state acquistate per far fronte all’emergenza Covid.
“Purtroppo i nostri timori stanno trovando riscontro nella realtà. L’Azienda ospedaliera, a quanto ci risulta, sembra abbia deciso di cedere in comodato d’uso i due mezzi – spiega Silvia Piccinini – Uno andrà alla Pubblica assistenza di Parma mentre l’altro verrà messo a disposizione del presidio ospedaliero di Fidenza. Questo nonostante il periodo di sperimentazione partito nemmeno due settimane fa e l’assunzione di 6 autisti-soccorritori che molto probabilmente verranno spostati su altre mansioni o addirittura costretti a lavorare sui mezzi delle associazioni private. Oltre al danno poi c’è anche la beffa dell’utilizzo delle due ambulanze in questi giorni. La centrale operativa del 118, infatti, pare abbia dato disposizione di impiegare una di queste ambulanze nei casi di emergenza ma solo a condizione che i mezzi dei privati convenzionati non siano disponibili ed incredibilmente solo previa autorizzazione concessa da parte del dirigente della struttura. Questo significa che per poter intervenire su incidente stradale, o qualsiasi altra situazione di emergenza, l’ambulanza potrà partire solo dopo aver ricevuto un ok da parte del direttore del 118, una vera assurdità che mette anche a rischio la sicurezza dei cittadini. A questo punto crediamo che la Regione debba assolutamente intervenire per risolvere una volta per tutte questa situazione” conclude Silvia Piccinini.