Finisce davanti alla Corte dei Conti il caso della palestra “Marie Curie” di Savignano sul Rubicone in provincia di Forlì-Cesena. Il consigliere regionale del M5S Andrea Bertani, infatti, ha presentato un esposto alla Procura regionale presso la Corte dei Conti dell’Emilia-Romagna per chiedere che vengano fatti ulteriori accertamenti su un possibile danno erariale conseguente alla gestione del cantiere per la costruzione della palestra dell’istituto scolastico.
“La risposta che la Regione ha dato alla mia interrogazione continua a non fare chiarezza sugli aspetti più controversi di questa vicenda – spiega il consigliere regionale del M5S – Se da un lato finalmente si quantificano le spese che la Provincia di Forlì-Cesena ha dovuto sostenere in questi anni, per la mancata consegna della struttura, ancora troppi interrogativi restano legati a questo cantiere infinito. Per esempio, nella risposta che ho ricevuto dall’assessore Bianchi, non si chiarisce quale sia il problema che ha generato il blocco del cantiere e la successiva segnalazione alla Procura della Repubblica, come pure non si chiariscono i ritardi dovuti negli anni anche ai continui rimpalli fra Comune e Provincia (fra accordi per pavimentazioni, destinazione e convenzioni varie) per un’opera appaltata nel lontano 2008. Come non è chiaro se la Provincia abbia deciso, o abbia intenzione di farlo, di rivalersi sulla ditta costruttrice anche dei maggiori costi generati proprio dalla mancata consegna della struttura”.
Dall’anno scolastico 2011 al 2014, infatti, la Provincia ha dovuto sborsare qualcosa come 110.409,59 euro per supplire al mancato utilizzo della struttura scolastica da parte degli studenti, spostando i ragazzi nelle strutture Seven e a Fiumicino. “Queste cifre sono state chieste dalla Provincia alla ditta che non ha consegnato il cantiere? Dalla risposta degli uffici della Regione sembrerebbe proprio di no – continua il consigliere Bertani – Se così non fosse credo che sia mio dovere di consigliere regionale, segnalare il caso alla Procura regionale della Corte dei Conti visto che si prefigurerebbe un possibile caso di danno erariale per le casse di un’amministrazione pubblica. In più sarebbe interessante capire se la segnalazione alla Procura della Repubblica fosse l’unica strada realmente percorribile. Quando i consiglieri del M5S di Savignano chiesero lumi sul motivo di quella scelta, il sindaco affermò che si era dovuto seguire un preciso iter burocratico. Oggi, invece, scopriamo che fu la Provincia invece, attraverso un’apposita delibera, a scegliere la strada giudiziaria. Un’ulteriore incongruenza che si somma al caos generato dalla gestione di questo caos. D’altronde il fatto che l’assessore Bianchi non abbia risposto nemmeno alla mia domanda sull’affidabilità o meno come interlocutore della Provincia di Forlì-Cesena, alla luce della bizzarra gestione del caso ‘Marie Curie’, la dice lunga – conclude il consigliere M5S – Forse è proprio vero: chi tace acconsente”.