“Dopo averlo definito una truffa adesso il sindaco di Mirandola fa pubblicare un sondaggio sul periodico comunale che ricalca nella forma il quesito referendario già approvato dal difensore civico sul futuro dell’ospedale. Sembrerebbe l’ennesimo tentativo di delegittimare la voglia di partecipazione e di democrazia dei cittadini. Se davvero si puntasse a far dimenticare il referendum, dando ai cittadini una scheda da compilare tramite un periodico e alcune serate esplicative, sarebbe davvero una strana interpretazione di referendum e di partecipazione: su questa apparente operazione di addomesticamento della realtà la Giunta regionale dovrebbe prendere una posizione netta una volta per tutte”. Giulia Gibertoni, capogruppo M5S in Regione, torna ad occuparsi della vicenda del referendum consultivo sull’ospedale di Mirandola presentando una interrogazione che riguarda il sondaggio lanciato dall’amministrazione nel numero dell’Indicatore Mirandolese in distribuzione in questi giorni.
“Invece che preoccuparsi di fissare una data per il referendum consultivo con il quesito che ha superato il vaglio del difensore civico regionale, così come previsto dallo Statuto comunale – spiega Gibertoni – l’amministrazione e il sindaco preferiscono somministrare ai cittadini un questionario che appare fuorviante, posizionato alla fine di quella che sembrerebbe una operazione di orientamento proprio all’interno del numero del giornalino comunale, dove si esaltano le eccellenze del Santa Maria Bianca ma dove non si fa alcun cenno alle tante e troppe criticità che hanno spinto i cittadini a raccogliere le firme per il referendum. Un’operazione che sembrerebbe suggerire una direzione per la compilazione della scheda allegata, proposta però come informazione neutrale”.
Ad esempio, il quesito che si trova al punto 5 del questionario presente a pagina 26 del numero dell’Indicatore Mirandolese “Come vede il futuro dell’ospedale di Mirandola? Vuole una struttura che ritorni a prima del 2012 o che si modelli in base ai bisogni e alle esigenze attuali?” è ben diverso però dal quesito del referendum approvato, che invece è: “Volete che l’amministrazione comunale avvii un percorso partecipativo per valutare la possibilità di rendere nuovamente operativo l’ospedale di Mirandola, come già avveniva prima del sisma 2012”.
“Qual è quindi la relazione tra questo sondaggio e il referendum chiesto dalla città? Perché sembra quasi che si stia cercando di evitare lo svolgimento di una consultazione pubblica e ufficiale, regolarmente ottenuta attraverso tutti i passaggi di legge – aggiunge Gibertoni – Per questo chiediamo alla Giunta di occuparsi in prima persona della vicenda, valutando anche la possibilità di sottoporre al Corecom il caso. Non è possibile – conclude la capogruppo M5S – che un’amministrazione che dovrebbe difendere e tutelare i diritti di tutti non valorizzi un istituto come quello del referendum consultivo, previsto dalla stesso statuto del Comune, e già chiesto a gran voce – e da mesi – da migliaia di cittadini”.