Infermieri insufficienti nel reparto di Medicina dell’ospedale di Imola. A denunciare la mancanza di personale che vede, soprattutto nel turno serale, un rapporto di 1 a 18 tra operatori sanitari e pazienti, è Silvia Piccinini, consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle che ha presentato una interrogazione alla giunta regionale.
“Da anni ormai all’interno del reparto di Medicina dell’ospedale di Imola le difficoltà che riguardano il personale sono ormai all’ordine del giorno – spiega Silvia Piccinini – Negli ultimi tempi poi la situazione è diventata particolarmente insostenibile per quel che riguarda la gestione del personale, con gli infermieri che si trovano costretti a svolgere turni massacranti, soprattutto di notte, dovendosi fare carico anche di mansioni che rientrano nel loro profilo professionale, sostituendosi agli operatori socio-sanitari. In particolare nel turno notturno il rapporto tra infermieri e pazienti sarebbe di 1 a 18, una situazione che di certo non può garantire il rispetto degli standard di sicurezza”.
Una situazione che secondo la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle è frutto del piano di tagli e razionalizzazione messo in campo dai vertici dell’ospedale. “Ogni assistenza e percorso di cura non può andare a buon fine con questi numeri – aggiunge Silvia Piccinini – Per questo chiediamo alla Regione di potenziare al più presto il personale di questo reparto, in particolare per quel che riguarda quello infermieristico. Se la situazione non migliora al più presto i rischi per i pazienti sono davvero altissimi, tenuto conto anche il fatto che nell’unità Operativa di Medicina è presente un settore dedicato alla ‘stoke unit’ con pazienti provenienti dalla semi-intensiva rianimazione che necessitano appunto di un’assistenza specifica e meticolosa. Quello che vogliamo evitare – conclude Silvia Piccinini – è che davanti a questi pesantissimi disagi i dirigenti dell’ospedale a fine anno incassino premi a cinque zeri per aver attuato un risparmio di spesa e mantenuto bilanci in ordine. Sarebbe la beffa oltre al danno”.