Una ricognizione su tutte le opere d’arte cedute dalla Regione negli ultimi dieci anni. A richiederla è Silvia Piccinini, consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle che ha presentato una interrogazione alla Giunta dopo il caso del quadro “donato” dal sindaco di Bologna ad una dipendente del Comune al momento del suo pensionamento come ringraziamento per il lavoro fatto a Palazzo d’Accursio.
“Quello fatto dal sindaco Merola è stato un pasticcio colossale ma che ha portato alla luce una pratica che evidentemente le amministrazioni pubbliche negli ultimi anni hanno utilizzato con molta leggerezza e incredibile disinvoltura – spiega Silvia Piccinini – Ci troviamo davanti a una situazione paradossale in cui la formula del comodato d’uso, di solito utilizzata dalle amministrazioni pubbliche per acquisire opere da privati e quindi renderle accessibili a tutti, è stata ribaltata per compiacere gli amici di turno o ringraziare qualcuno. Un modus operandi che potrebbe esser stato portato avanti anche dalla Regione e per questo chiediamo che venga fatta chiarezza al più presto”.
Per farlo la consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, nella sua interrogazione, chiede alla Regione se nell’ultimo decennio abbia eseguito cessioni di opere a favore di terzi, e in caso positivo, quante e per quale valore economico e le relative motivazioni, oltre a sapere se ci sono stati anche affidamenti in comodato d’uso.
“Crediamo che la Regione debba al più presto avviare questo tipo di ricognizione anche nell’ottica di creare una sorta di museo virtuale che possa far conoscere il patrimonio storico ed artistico regionale ai cittadini – conclude Silvia Piccinini – Quello che vogliamo evitare è che la poca trasparenza che c’è sulla dotazione artistica della Regione contribuisca a creare delle situazioni come quelle che si sono verificate in Comune a Bologna”.