Tempi lunghi per la realizzazione del nuovo Pronto Soccorso di Cento. L’allarme arriva da Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S e vicepresidente della Commissione Sanità della Regione, che ha presentato una interrogazione alla Giunta per chiedere spiegazioni riguardo ai ritardi nei lavori di costruzione della struttura sanitaria che avrebbe dovuto aprire i battenti già dal prossimo settembre ma che rischia di subire un ritardo biblico.
“L’impresa che si era aggiudicata l’appalto a maggio ha avviato l’iter per l’ammissione alla proceduta di concordato preventivo, un dato che certamente avrà ripercussioni pesantissime sullo già cantiere-lumaca del nuovo Pronto Soccorso dell’ospedale di Cento – spiega la consigliera – soltanto un anno fa l’Asl di Ferrara si diceva certa che la struttura sarebbe stata pronta per settembre 2015, per poi virare su una data più realistica fissata a fine anno, ma vedendo come stanno andando le cose il nostro timore è che la fine del cantiere subirà un ulteriore ritardo, crediamo molto consistente viste che le condizioni economiche in cui versa la ditta che si è aggiudicata l’appalto”.
Timori che il M5S ha messo nero su bianco in una interrogazione inviata alla Giunta e all’assessore Sergio Venturi e che sollevano più di un dubbio anche per quel che riguarda i costi dell’operazione, destinati sicuramente a crescere. “Nel progetto originario il nuovo Pronto Soccorso sarebbe dovuto costare quasi 1 milione e 800mila euro, dei quali gran parte a carico della Fondazione Caricento della Cassa di Risparmio di Cento – aggiunge la consigliera – Vista la nuova situazione e il ritardo accumulato vorremmo sapere se ci saranno i costi aggiuntivi”.
La consigliera Sensoli accende i riflettori anche sui disagi che i cittadini dovranno subire. “Il sindaco di Cento in più di un’occasione ha sottolineato come ila vecchia struttura, seppur assicurando un buon livello di assistenza, era piuttosto carente sotto l’aspetto del confort per gli utenti, particolare che giustificava la richiesta immediata di un nuovo spazio – conclude la vicepresidente della Commissione Sanità – Adesso che i piani di Asl e Regione sono saltati vorremmo capire cosa si intende fare per far fronte a questo problema, visto che i cittadini saranno costretti ad utilizzare ancora chissà per quanto tempo una struttura ormai superata”.