“Sulla nomina dei nuovi direttori generali Bonaccini e la sua Giunta hanno fatto l’ennesimo pasticcio. In primo luogo mettendo a capo di un delicato e fondamentale settore come l’Ambiente l’attuale numero uno dei trasporti e poi riconfermando il direttore all’Agricoltura su cui fino a poco tempo fa gravava una condanna per lo scandalo Terremerse. Anche se la Cassazione ne ha annullato per il momento gli effetti giudiziari, il peso politico di quella vicenda resta molto grave”. È questo il commento di Silvia Piccinini, consigliera regionale del M5S, riguardo alla nomina dei nuovi direttore generali annunciati oggi dalla giunta Bonaccini.
“Si tratta di nomine che potevano essere sicuramente migliori – spiega Silvia Piccinini – in particolare per quel che riguarda i settori dell’Ambiente e dell’Agricoltura. È quantomeno singolare, infatti, che si sia scelto di piazzare l’attuale direttore della Mobilità Paolo Ferrecchi alla direzione Cura del territorio e dell’ambiente. Una scelta che la dice lunga sull’attenzione che questa Giunta ha per i temi ambientali. Ferrecchi, infatti, ha un lungo curriculum molto tarato sui temi della mobilità con solo una breve esperienza al Comune di Bologna sui temi ambientali”.
Critiche anche per la decisione di confermare Valterio Mazzotti alla guida della direzione Agricoltura dopo il suo coinvolgimento nello scandalo Terremerse. “A nostro avviso sarebbe stato molto più opportuno dare un segnale di discontinuità scegliendo un altro nome al suo posto – aggiunge Silvia Piccinini – Anche se la condanna di Mazzotti è stata annullata dalla Cassazione assieme a quella dell’ex presidente Errani, il suo coinvolgimento dal punto di vista politico nella vicenda Terremerse non è stato di certo cancellato. Senza contare che la vicenda giudiziaria non è affatto conclusa”. Nel mirino della consigliera regionale del M5S anche alcune delle nomine ‘made in Modena’.
“Bonaccini ha messo in piedi l’ennesimo pasticcio a cui si aggiunge il finto colpo di teatro della nomina di Francesco Frieri, attuale direttore generale dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna ma che per anni è stato assessore al Bilancio del Comune di Modena quando anche Bonaccini sedeva in Giunta – conclude Silvia Piccinini – Nel nome del ‘rinnovamento’ e del ‘policentrismo’ anche la scelta di Morena Diazzi a capo della Direzione Economia della conoscenza, del lavoro e dell’impresa, anche lei assessore alle attività produttive della Provincia di Modena dal 1999 al 2005. E a dispetto del nome ellenico non ci si allontana da Modena nemmeno per la sanità: Kyriakoula Petropulacos, modenese di nascita e formazione, e direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena. Ma i precedenti che fine faranno ora? Manterranno l’incarico in Regione? E se sì con quali importi? E al di sotto delle meno numerose Direzioni, quante e Aree di coordinamento e quante ospitali Agenzie ci sono? Quello che è certo è che il quartier generale sarà quasi tutto modenese, con meno generali, ma forse con più colonnelli”.