“Il parco commerciale che si vuole costruire a Sestola è l’ennesima conferma di come ormai siano i privati a dettare gli schemi urbanistici delle nostre città. Un particolare che sarà ancor più rafforzato con la scellerata legge che Giunta e PD stanno per approvare in Regione”. È questo il commento di Giulia Gibertoni riguardo al progetto del parco commerciale di quattro piani alle porte del centro dell’Appennino modenese che vedrà la realizzazione, tra l’altro, di uno spazio commerciale, una SPA, ambulatori e uffici.
“Noi siamo convinti che se davvero si vuole valorizzare il centro storico si debba agire in modo diverso e certamente non autorizzando la costruzione di uno spazio commerciale – spiega Giulia Gibertoni che ha depositato una interrogazione – Il progetto che si vuole realizzare a Sestola, infatti, non è altro che l’ennesima frittata commerciale ai danni delle attività del centro storico, altro che riqualificazione urbana. Anche il tanto decantato intervento, che porterà alla realizzazione di un doppio ascensore per collegare piazza Romania, piazza Marchiani e il centro del paese, avrà costi non proprio irrilevanti per le casse pubbliche visto che oltre a pagare interamente la realizzazione di quello inclinato, il Comune dovrà sobbarcarsi la gestione dell’altro e i cui costi a carico del privato verranno in ogni caso scorporati dagli oneri di urbanizzazione”.
“Il problema potrebbe essere l’impatto sul centro storico – aggiunge Riccardo Balboni, consigliere comunale del MoVimento 5 Stelle di Sestola – quello che chiediamo è una salvaguardia di queste attività”. Per questo nella sua interrogazione Giulia Gibertoni chiede alla Regione se quello proposto a Sestola sia davvero il modello di sviluppo urbanistico compatibile sia con la tutela del paesaggio ma anche delle attività economiche del posto, e il perché si voglia andare avanti su questa strada. “Quello che inoltre vogliamo capire – conclude Giulia Gibertoni – è se anche la Provincia abbia dato parere positivo a questo progetto che prevede tra l’altro l’adozione di POC con valore di PUA. Per valorizzare i nostri comuni di montagna serve una pianificazione efficiente ed adatta al territorio, fatta a partire dalle tante piccole attività che ancora non si arrendono e che contribuiscono all’identità dei nostri centri storici e che andrebbero valorizzate e non messe in situazioni di criticità. Purtroppo questo approccio edilizio all’urbanistica ed alla programmazione territoriale uscirà fortemente rafforzato una volta che entrerà in vigore la nuova legge regionale sulla tutela ed uso del territorio, oggi nelle ultime fasi di iter nella competente commissione assembleare. La Regione considera queste politiche capaci di recare un vero sviluppo per le zone montane?”.