Spazi ad hoc per gli eventi musicali in ogni città, laboratori musicali per tutti e aperti a tutti, riconoscimento della musicoterapia come attività psico-pedagogica. Sono queste alcune proposte avanzate da Giulia Gibertoni riguardo alla nuova legge regionale sullo sviluppo del settore musicale approvata martedì 13 marzo dall’Assemblea Legislativa. Proposte che hanno parzialmente trovato anche il consenso della maggioranza con l’approvazione di un ordine del giorno.
“Crediamo che sia necessario slegare il concetto della diffusione della cultura musicale da quello delle scuole e delle fasce di età – spiega Giulia Gibertoni – L’insegnamento della musica, e in più generale l’educazione musicale, non può essere ristretta ad una fascia d’età particolare piuttosto che un’altra. Ecco perché serve un’azione di sistema per insegnare la musica e le istituzioni, che ad oggi fanno ben poco, possono fare un passo importante verso questo spostamento di orizzonte che è soprattutto culturale”.
Tra le proposte avanzate da Giulia Gibertoni c’è quella del riconoscimento della musicoterapia che ha trovato l’accoglimento di tutta l’Assemblea Legislativa attraverso l’approvazione di un ordine del giorno. “In Italia rientra tra le attività professionali non regolamentate, è riconosciuta nella pratica clinica, ma non dal punto di vista giuridico – spiega Giulia Gibertoni – Tuttavia, anche mancando un inquadramento normativo specifico, le scuole di formazione in materia sono proliferate negli ultimi anni ma spesso senza garanzie per iscritti e pazienti. Per questo abbiamo deciso di presentare un ordine del giorno per porre le basi per una regolamentazione regionale di una nuova qualifica professionale e il suo accoglimento non può che soddisfarci particolarmente”.
Un’altra proposta è stata quella che riguarda gli spazi dove fare e poter fruire della musica dal vivo per i grandi eventi. “La promozione della cultura musicale deve trovare nuovi spazi all’interno delle nostre città. Spazi che oggi non sono per nulla scontati, che magari vengono utilizzati per eventi spot ma che poi vengono abbandonati a se stessi subito dopo la fine di quell’evento – aggiunge Giulia Gibertoni – Ecco perché a nostro avviso la Regione, coinvolgendo soprattutto i Comuni, dovrebbe pensare ad individuare e adibire aree per manifestazioni musicali, aree con spazi polivalenti progettate appositamente per la musica e lo spettacolo, dotate degli elementi minimi indispensabili per la realizzazione di questi eventi, evitando, quando si tratta di grandi manifestazioni, di impattare sui centri storici o sull’ambiente, mentre piccoli eventi non impattanti potrebbero animare più regolarmente anche i nostri spazi verdi e arricchire un’offerta culturale poco o per nulla diffusa nei quartieri o nei parchi. Un’azione che potrebbe agire da volano anche sotto l’aspetto turistico, come dimostrano molti casi in diverse città europee e non. Non possiamo ignorare che il nostro territorio, oltre che dai motori e dai prodotti enogastronomici, può essere ben rappresentato anche dalla strada della musica, grazie ai tanti autori e interpreti di fama”.