“Sulla legge regionale per l’inclusione dei Rom e Sinti serviva più coraggio. Il superamento della vecchia normativa era un passaggio obbligato, andava cambiata, ma su temi come ambiente, legalità e urbanistica si potevano prendere decisioni più nette così come avevamo proposto con i nostri emendamenti”. Il M5S voterà a favore del progetto di legge della Giunta anche se il testo che uscirà dall’Aula lascia sostanzialmente irrisolte alcune criticità che erano emerse anche durante i lavori in Commissione.
“Noi siamo d’accordo sul principio generale ma crediamo che per essere veramente pionieri in questo ambito Giunta e maggioranza avrebbero dovuto osare di più, avere più coraggio anche nei confronti dei vincoli da imporre ai Comuni – spiega la capogruppo Giulia Gibertoni – Il nuovo testo lascia irrisolti alcuni nodi a nostro avviso molto importanti, primo tra tutti quello legato all’individuazione delle zone dove andranno ad insistere le micro-aree. Anche se l’intento della legge non è quella di aprire alla speculazione edilizia non vuol dire che questa eventualità non possa presentarsi. Per questo avevamo chiesto che i sindaci dovessero rispettare procedure chiare per l’individuazione delle aree ma ci hanno risposto che non si possono mettere ulteriori briglie su questa questione”.
Altro tema incompleto, a giudizio del M5S, resta quello della legalità. “Avevamo chiesto che chiunque avesse dei carichi penali pendenti non potesse aver accesso a queste aree, così come succede per gli alloggi Erp – commentano i consiglieri Andrea Bertani, Silvia Piccinini, Gian Luca Sassi – Ci sembrava un provvedimento di buon senso ma non abbiamo trovato la disponibilità a dialogare su questo argomento”. Ultimo punto quello dell’ambiente: accolta la proposta del M5S che introduce la possibilità della raccolta differenziata (anche se non in modo obbligatorio) nelle micro-aree, bocciata quella che prevedeva la presenza di isole ecologiche a disposizione degli utenti.
Il nuovo testo introduce anche alcune novità sul fronte finanziario e della gestione, in passato spesso molto problematica, di spese e utenze. “Ci auguriamo che l’attribuzione diretta delle spese serva a responsabilizzare le famiglie rom e sinti – aggiunge la consigliera e vicepresidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali Raffaella Sensoli – e a far sentire più ‘loro’ il territorio in cui andranno ad abitare”. “Anche se il nostro giudizio complessivo è positivo, crediamo che su questi punti si dovesse fare di più. Se volevamo essere realmente pionieri, come più volte ribadito dalla Giunta, bisognava andare fino in fondo e non avere il timore di spingersi troppo avanti – conclude Giulia Gibertoni – Certo, questa legge la riteniamo un primo passo, non un punto d’arrivo. Di certo non potremo aspettare altri 28 anni per tornarci sopra”.