Escludere che l’Emilia-Romagna sia una delle regioni individuate dal Governo per ospitare il paventato deposito nazionale di rifiuti radioattivi. È quanto chiede Gian Luca Sassi, consigliere regionale del M5S, che ha appena presentato una interrogazione alla Giunta e una risoluzione aperta al voto di tutta l’Aula sull’argomento.
“Bonaccini lo scorso 6 marzo, in una riunione di Giunta convocata a Piacenza, aveva espresso la contrarietà della Regione Emilia-Romagna alla realizzazione di impianti nucleari, la necessità dell’avvio di un percorso per la dismissione completa della centrale di Caorso ed un fermo no ad un deposito nazionale di scorie nucleari nel piacentino – spiega il consigliere Sassi – Questa presa di posizione però non ci mette al riparo dal fatto che il Governo potrebbe scegliere una zona della nostra regione come luogo dove ospitare il primo deposito italiano per le scorie nucleari”.
Proprio in questi giorni, infatti, è prevista la consegna ai ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico della “carta” delle aree potenzialmente idonee ad ospitare il temuto deposito, compilata da Sogin, la società responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari e della gestione dei rifiuti radioattivi in Italia.
“La mappa dovrebbe essere consegnata e resa pubblica a settembre e pienamente operativa a partire dal prossimo anno – conclude Sassi – Quello che dobbiamo evitare con forza è che, dopo gli 8 inceneritori attivi, la nostra regione sia tra le zone indicate ad accollarsi anche questo deposito. Per questo serve un’azione precisa ed efficace della Regione che magari punti a gestire a livello comunitario questo tipo di attività, anche viste le basse quantità di rifiuti ad alta attività dell’Italia che a nostro avviso non giustificano dal punto di vista tecnico ed economico un deposito nazionale ad hoc”.