“Le indagini sulla possibile matrice dolosa dell’incendio di via Caruso aprono degli scenari inquietanti sul sistema della gestione dei rifiuti, non solo a Modena ma nell’intera regione. Gestione sulla quale ormai 3 anni fa, dopo lo scandalo Akron e l’indagine del nucleo investigativo del Corpo Forestale dello Stato, avevo chiesto che si potesse aprire una commissione d’inchiesta, bocciata però da Giunta e PD. Oggi, alla luce di quel che è successo a Modena, è evidente come quella richiesta fosse più che fondata ed ancora estremamente attuale”. È questo il commento di Giulia Gibertoni dopo che la Procura di Modena ha aperto un’indagine sul rogo dei giorni scorsi nell’impianto di Herambiente in via Caruso, ipotizzando la pista dolosa per individuare le cause dell’incendio.
“Già l’indagine sullo scandalo Akron, che aveva svelato un traffico di rifiuti illecito con false attestazioni e truffa allo Stato, aveva rivelato come in via Caruso dal 2013 al 2015, mediante una sistematica e cosciente violazione della normativa, sarebbero state gestite illecitamente più di 125.000 tonnellate di rifiuti urbani e speciali – spiega Giulia Gibertoni – Nello specifico le indagini avevano portato alle luce una situazione di rodata gestione illecita, costituita dalla volontaria attribuzione di errati codici identificativi rifiuti al fine di renderli teoricamente sulla carta, recuperabili, visto che altrimenti, per la loro natura, non avrebbero potuto essere gestiti presso l’impianto, nonché al fine di agevolarne il conferimento da parte di propri clienti”.
Situazione a cui un anno dopo, nel 2017, si sommarono i rilievi fatti dall’Autorità anti-corruzione che parlavano di una violazione dei principi della libera concorrenza e poca trasparenza nelle gestione dei ciclo di rifiuti gestita da Hera ed Herambiente. “Evidentemente quando invocavamo la necessità di una commissione d’inchiesta in Regione sul ciclo dei rifiuti avevamo pienamente ragione – conclude Giulia Gibertoni – e oggi è ancora più scandaloso rileggere le motivazioni con le quali il PD bocciò la mia proposta, sostenendo addirittura che ‘di rifiuti in Regione se ne parlasse già abbastanza’. Alla luce del probabile incendio doloso di Modena credo che una giustificazione del genere sia inaccettabile da parte di chi dovrebbe garantire chiarezza e trasparenza a un intero sistema su cui però aleggiano ancora troppi punti oscuri”.