Mobilità, Piccinini (M5S): “I nuovi treni di Donini? Viaggeranno solo su un terzo delle linee regionali. Pendolari beffati”

“A distanza di anni, e dopo annunci infiniti, oggi hanno cominciato a circolare sui binari dell’Emilia-Romagna i nuovi treni Pop e Rock. Si tratta senz’altro di un’ottima notizia per i nostri pendolari che finalmente potranno viaggiare su mezzi moderni e confortevoli. Peccato però che questi vantaggi, come la Regione e l’assessore Donini evitano accuratamente di spiegare nelle proprio uscite pubbliche, resteranno limitati a un numero circostanziato di pendolari emiliano-romagnoli visto che i nuovi treni potranno circolare solo su un terzo delle linee gestite direttamente dalla Regione, lasciando i malcapitati utenti di tutte le altre (come la Ferrara-Codigoro, la Reggio-Ciano, la Parma-Suzzara e la Reggio-Sassuolo) in vecchi e maleodoranti vagoni diesel”.

È questo il commento di Silvia Piccinini, consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, riguardo alla presentazione dei nuovi treni elettrici Pop e Rock effettuata oggi dalla Regione.

“Questi nuovi treni potranno viaggiare solo su 139 km della rete ferroviaria gestita da Fer perché non ancora elettrificata, lasciando così scoperte la maggior parte delle linee e la bellezza di 226 km di binari sui quali continueranno a muoversi convogli vecchi e sempre più vetusti – aggiunge Silvia Piccinini – L’assessore Donini, oltre a rallegrarsi per l’inaugurazione di oggi, dovrebbe anche dire come e quando intende garantire un servizio decente ai pendolari che si muovono sulle linee non ancora elettrificate della nostra regione e che nello specifico sono la Ferrara-Codigoro, la Reggio-Ciano, la Reggio-Guastalla, la Reggio-Sassuolo e la Parma-Suzzara. Visto che i nuovi treni acquistati dalla Regione sono tutti elettrici, ciò significa che questi pendolari saranno condannati ancora per tantissimo tempo a viaggiare su vecchi treni diesel che, paradossalmente, non sarà nemmeno più possibile sostituire con materiale rotabile nuovo. Insomma, oltre al danno la beffa” conclude Silvia Piccinini.