Stop alle esternalizzazioni dei servizi socio-sanitari, inclusi quelli che riguardano gli affidi dei minori. È quanto chiede in una interrogazione Raffaella Sensoli, consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, all’indomani dell’inchiesta ‘Angeli e Demoni’ che ha acceso i riflettori sui servizi sociali della Val D’Enza, accusati di aver redatto false relazioni per allontanare bambini dalle famiglie e collocarli in affido retribuito ad amici e conoscenti, e che ha portato nei giorni scorsi anche agli arresti domiciliari del sindaco di Bibbiano, in provincia di Reggio Emilia.
“La scelta di ridurre la spesa pubblica in alcuni ambiti a vantaggio di altri, insieme all’illusione di accrescere l’efficienza e la qualità dei servizi attraverso l’affidamento al privato, ha condotto i soggetti pubblici ad affidare a quelli privati l’erogazione dei servizi attraverso il ricorso a nuove formule organizzative, che oggi si stanno rilevando deficitarie sia per costi che per efficienza ed efficacia – spiega Raffaella Sensoli – A poco a poco si è assistito all’abbandono del monopolio pubblico nel sistema di erogazione dei servizi alla persona per adottare un sistema misto che vede per lo più coinvolte organizzazioni senza fini di lucro proprio in quei settori dove maggiormente si richiede un intervento pubblico e dove oggi si rileva un sostanziale fallimento visto il moltiplicarsi di notizie di abusi su minori o anziani”.
Ecco perché nella sua interrogazione la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle punta sulla necessità occorre un’attenta attività di analisi e di studio su tutto il territorio regionale sul fenomeno degli affidi di minori, affinché si possa escludere che quanto accaduto nell’Unione val d’Enza non sia un sistema comune anche ad altre realtà.
“Crediamo che sia opportuno, anche alla luce della assunzione delle deleghe alle Politiche sociali da parte del Presidente della Regione, rafforzare il monitoraggio ed il controllo dell’affido di minori e costruire un tavolo che coinvolga tutti i Direttori Generali delle AUSL e dei Direttori di distretto dell’Azienda delle AUSL – conclude Raffaella Sensoli – Inoltre crediamo sia assolutamente necessario ripensare gli strumenti impiegati nel sistema delle politiche sociali e sociosanitarie invertendo il processo di esternalizzazione dei servizi socio –sanitari”.