“La Regione prenda spunto da quanto il Comune di Imola ha fatto per i lavoratori di Mercatone Uno e sostenga, anche finanziariamente, le altre amministrazioni comunali che volessero intraprendere la stessa strada”. È quanto chiede con una risoluzione il MoVimento 5 Stelle sulla vicenda Mercatone Uno all’indomani dell’accordo siglato dal Comune di Imola e le organizzazioni sindacali per prevedere agevolazioni nei confronti dei dipendenti dell’azienda che ha chiuso i battenti da un giorno all’altro nelle scorse settimane.
“La sospensione della Tari per il 2019, così come la riduzione delle rette per refezione scolastica, trasporto e nidi sono provvedimenti che possono rappresentare un aiuto concreto per i dipendenti delle società che oggi si ritrovano senza lavoro e in attesa di poter accedere agli ammortizzatori sociali – spiega Andrea Bertani – Il Comune di Imola e la nostra sindaca Manuela Sangiorgi sono stati i primi a mettere in campo queste iniziative ma di certo non basta per far rientrare l’emergenza nata dalla chiusura dei negozi. La rete di vendita di Mercatone Uno è diffusa su tutta la nostra regione e molto spesso i dipendenti non sono nemmeno residenti nei comuni dove lavoravano. Per questo serve un’azione corale che soltanto la Regione può coordinare in modo da rendere realmente efficaci questi provvedimenti e garantendo che tutti i lavoratori abbiano l’opportunità di poterne beneficiare”.
Tra le proposte avanzate nella risoluzione presentata in Regione dal MoVimento 5 Stelle c’è anche quella di verificate le condizioni per offrire rateizzazioni, o sconti, da parte dei fornitori di energia ed acqua. “Una proposta che domani avrò modo di inoltrare anche al Comune di Rimini visto che è in programma un incontro con i sindacati e i lavoratori a cui parteciperò – aggiunge Raffaella Sensoli – Crediamo che in attesa che la cassa integrazione venga sbloccata e che vengano avviate nuove attività, le amministrazioni comunali possano mettere in campo azioni concrete per stare vicino a chi ha perso il proprio posto di lavoro così come ha fatto ieri il Comune di Imola”.