Destinare i fondi che la Regione vorrebbe regalare alla Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII all’abbattimento delle barriere architettoniche al Conservatorio di Bologna, dove ancora oggi per uno studente o professore disabile è praticamente impossibile accedere.
È questa la proposta che Silvia Piccinini, consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, presenterà in aula la prossima settimana quando sarà discusso il contestato emendamento della Giunta che stanzia ben 1,5 milioni di euro per i prossimi tre anni alla Fondazione che ha sede in via San Vitale 114 a Bologna.
“Si tratta di un finanziamento inopportuno e totalmente ingiustificato – spiega Silvia Piccinini – soprattutto per quel che riguarda l’ammontare della cifra, ben mezzo milione di euro per ogni anno fino al 2019 e la promessa di fare qualcosa di simile anche per il 2020 e il 2021. La Giunta, che ha presentato la proposta in Commissione, non ha saputo spiegare il motivo di questo regalo, se non ribadendo l’attività di ricerca sui fenomeni religiosi che la Fondazione porta avanti da tempo e che gode, abitualmente di contributi pubblici anche regionali. Noi crediamo però che prima di tutto, in particolare quando si parla di cultura, la priorità assoluta sia quella di garantire a tutti l’accesso. E la situazione in cui versa il Conservatorio musicale di Bologna rappresenta l’esempio più lampante”.
La proposta della consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, infatti, è quella di destinare gran parte delle risorse individuate dalla Regione per la Fondazione a una serie di interventi per l’abbattimento delle barriere architettoniche al Conservatorio bolognese che da tempo ormai lamenta una cronica carenza di fondi per poter rendere accessibile la struttura ai disabili.
“Invece che intervenire su esigenze concrete, la Regione sceglie di continuare a foraggiare le attività degli amici degli amici visto che tutti conoscono quale sia l’orientamento politico della Fondazione (delle cui attività di studio non si mette in alcun modo in dubbio il valore culturale e scientifico) e quanto sia il suo peso all’interno delle dinamiche politiche che governano questa regione – aggiunge Silvia Piccinini – Un appoggio che è stato costante nel tempo se si pensa che alla fine degli anni ’90 la Regione finanziò con 4 miliardi di lire anche il restauro dell’attuale sede della Fondazione, che è di proprietà dell’ateneo di Bologna ma che gli è stato concesso per mezzo secolo in comodato d’uso. Senza contare i tanti convegni e appuntamenti svolti dalla Fondazione che la Regione ha finanziato, come quello su Papa Benedetto XV a fine maggio, che ci è costato ben 8mila euro. A questo punto – conclude Silvia Piccinini – ci aspettiamo che la giunta e il PD abbiano il buon senso di rivedere in aula questa loro decisione. Qui si sta parlando della bellezza di 1,5 milioni di soldi dei cittadini il cui utilizzo è destinato a restare nell’ombra visto che i bilanci della fondazione, fino ad oggi, non sono pubblici”.