Lotta alla mafia, il M5S migliora la nuova legge regionale: “Più trasparenza e partecipazione”

mafia_emilia“La nuova legge regionale sulla lotta alla mafia resta un provvedimento a metà, che sembra ancora una volta non fare appieno i conti con il fatto che la criminalità organizzata ha piantato radici profonde anche in Emilia-Romagna. Si poteva fare di più ma crediamo di essere riusciti, grazie al nostro lavoro portato avanti sia in Aula che in Commissione, ad approvare un testo che garantisce più trasparenza e partecipazione su una tema così importante”.

Il M5S promuove a metà il progetto di legge anti mafia che oggi ha avuto il via libera dall’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna. Testo che ha visto approvati complessivamente, tra Commissione e Assemblea, 5 emendamenti e due ordini del giorno a firma proprio dei consiglieri del Movimento. In particolare il M5S ha proposto e ottenuto che il magistrato Nino Di Matteo fosse nominato membro onorario della nuova Consulta regionale per la prevenzione del crimine organizzato e per la promozione della cultura della legalità e alla realizzazione di una mappa geoferenziata per individuare le zone maggiormente esposte a fenomeni criminali e gli immobili confiscati alla criminalità e il loro nuovo utilizzo.

“Come abbiamo dimostrato con il nostro lavoro, su un tema così importante il M5S non fa questioni astratte di primogeniture ma guarda piuttosto al raggiungimento di un obiettivo concreto – spiega Silvia Piccinini, consigliere regionale del M5S e relatrice di minoranza del progetto di legge – Nel dare atto alla maggioranza di avere avuto un atteggiamento costruttivo e di ascolto, altrettanto chiaramente non possiamo non ricordare come già all’inizio del 2011, nell’ambito delle proposte che avrebbero poi portato alla legge regionale n. 3 del 2011, il M5S avesse già presentato una propria proposta, frutto di un percorso ampiamente partecipato dai territori e dalle istanze della nostra società attive nel contrasto alla criminalità.  Se in quel caso la Giunta regionale avesse avuto un atteggiamento diverso e di maggiore apertura forse non saremmo stati costretti a dover mettere mano, nel giro di pochi anni, a quella stessa legge per cercare di migliorarla”.

Pur votando a favore della nuova legge il M5S ha evidenziato alcune criticità che riguardano soprattutto il ruolo, troppo preponderante, della Giunta all’interno del nuovo Osservatorio e della Consulta e sulle procedure per la costituzione di parte civile della Regione nei processi per mafia. “Quando si approva, poche settimane fa, una legge regionale come quella che ridisegnava la Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo dicendo che è punto qualificante il suo passaggio sotto la responsabilità dell’Assemblea Legislativa, risulta difficile capire perché oggi non si voglia seguire lo stesso atteggiamento di garanzia e terzietà nei confronti dell’Osservatorio regionale sui fenomeni connessi al crimine organizzato e mafioso e della Consulta regionale preferendo incastonarli nell’ambito organizzativo della Giunta regionale stessa – aggiunge Silvia Piccinini – Come ci sembra incomprensibile che la decisione su quando e come la Regione debba costituirsi parte civile nei processi per mafia sia affidata alla buona volontà di un assessore, piuttosto che essere una regola di legalità e impegno civile come avevamo proposto noi, ovvero che questa facoltà si trasformasse in un obbligo”.

“Con questa nuova legge sicuramente facciamo un passo in avanti rispetto al passato – conclude la consigliera del M5S – ma la maggioranza conferma di essere sempre un passo indietro rispetto alla realtà. E siamo convinti che tra due/tre anni ci troveremo di nuovo qui a parlare di quelle modifiche che avevamo proposto ma che la maggioranza non ha voluto approvare”.