Un’informativa urgente dell’assessore regionale alla sanità sui reali tempi di attesa per lo svolgimento di visite ed esami: è quanto ha chiesto Raffaella Sensoli alla Giunta dopo i casi portati alla luce in una delle sue ultime interrogazioni riguardo i tempi di attesa (più di un anno per un esame alle ossa) all’interno del territorio di Rimini.
“Come sosteniamo da tempo, abbiamo dei dubbi sul sistema di monitoraggio della Regione e sul raggiungimento della percentuale del 97% dei casi di erogazione di visite ed esami entro 30 o 60 giorni – spiega Raffaella Sensoli – Si tratta di un monitoraggio interno, dove controllore e controllato sono lo stesso soggetto, e che quindi necessiterebbe di un intervento terzo che dovrebbe anche concentrarsi sulla misurazione dei risultati sulla maggioranza delle prestazioni sanitarie, altrimenti il sistema si concentra su quelle monitorate lasciando le altre alla deriva. L’assessore Venturi inoltre continua a non tenere conto del fatto che i cittadini ormai sono diventati quasi degli ambulanti, costretti ad andare avanti ed indietro per usufruire di prestazioni sanitarie, percorrendo distanze importanti, perché la garanzia del rispetto della tempistica non avviene su base comunale ma sul territorio dell’intera AUSL, che nel caso di quella della Romagna vuol dire anche spostarsi da una provincia all’altra”.
La consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle poi risponde alle critiche lanciata dall’assessore Venturi riguardo ai vertiginosi sforamenti dei tempi di attesa segnalati nella sua precedente interrogazione. “Concordo con l’assessore quando dice che la priorità è quella di cercare una soluzione per i problemi che riguardano le persone e proprio per questo abbiamo presentato la nostra interrogazione che segnalava delle evidenti storture che meritavano un approfondimento immediato – specifica Raffaella Sensoli – Il punto è che quello che dovrebbe essere un caso eccezionale ci sembra sia diventata la normalità. I cittadini che lamentano lo sforamento dei tempi delle liste di attesa sono tanti. Sostenere, come fa Venturi, che avremmo dovuto rivolgerci direttamente all’assessorato è fuorviante perché sembra far intendere che il ruolo del consigliere regionale sia quello di un semplice raccoglitore di disservizi che poi, informalmente, segnala alla giunta per una loro pronta risoluzione. I casi segnalati sono solo la punta dell’iceberg di un sistema che evidentemente non funziona come vogliono farci credere e per questo pretendiamo che la Giunta risponda, nei luoghi e con le procedure individuate dall’Assemblea Legislativa, su cosa intenda fare per risolverli tutti, anche quelli che non hanno avuto un titolo su un giornale”.