“La notizia del licenziamento di chi si è opposto e ha denunciato il sistema di sfruttamento e di negazione dei diritti conferma il fatto che, anche dopo l’audizione in Regione e l’apertura del tavolo con i sindacati, l’atteggiamento di queste cooperative non è cambiato, anzi. Per questo è necessario trovare al più presto delle soluzioni per mantenere l’occupazione per queste persone. Se passa il messaggio che chi denuncia perde il posto di lavoro saremmo davanti a un fallimento totale, in primis di quelle istituzioni che il lavoro, quello vero, dovrebbero tutelarlo”. È questo il commento di Giulia Gibertoni riguardo alla notizia del licenziamento dei 127 soci-lavoratori delle cooperative appaltatrici per Castelfrigo.
“La risposta del Ministero sul fronte delle ispezioni e dei controlli non è sufficiente – aggiunge Giulia Gibertoni – Non possiamo accontentarci di un’attività ispettiva provvisoria, racchiusa in un arco temporale limitato e che si concluderà tra qualche settimana. Servono azioni ispettive sistemiche, non straordinarie. Bisogna innanzitutto lavorare alla creazione di norme nazionali per evitare che si vadano a creare altre situazioni come quella legata a Castelfrigo, e va evitato che situazioni analoghe restino in essere: il fenomeno delle cooperative spurie va sradicato adesso. Per questo è ancora più necessaria, così come abbiamo ormai da tempo richiesto, la creazione di una Commissione di studio e di ricerca per dare al nuovo Parlamento elementi di conoscenza incisivi sui quali agire e legiferare al più presto. Se questa azione non parte dall’Emilia-Romagna, la terra delle cooperative, chi può farlo?”.
Per quanto riguarda poi il futuro dei 127 lavoratori licenziati “la Regione dovrebbe cercare di avere un confronto con la dirigenza della Castefrigo, affinché prenda coscienza che il “made in Emilia-Romagna” ha un valore e la presenza sul territorio regionale gli dà a un’azienda valore aggiunto; la presa in carico dei lavoratori licenziati dalle cooperative, magari con un’assunzione diretta oppure con altre soluzioni che diano salvaguardia occupazionale a questi lavoratori, darebbe alla Castelfrigo la possibilità di sottolineare un’immagine di azienda socialmente responsabile che dovrebbe costituire sempre un valore di riferimento per le aziende dei nostri territori”.