“La Regione sta per attuare un vero e proprio colpo di mano imponendo la fusione tra Lama Mocogno e Montecreto a cui i cittadini avevano detto no con il voto del referendum dello scorso 7 ottobre”. A denunciarlo sono Silvia Piccinini ed Andrea Bertani, rispettivamente capogruppo e consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, dopo che oggi pomeriggio la Commissione Bilancio, Affari generali ed istituzionali dell’Assemblea Legislativa ha esaminato il progetto di legge sulla fusione dei due comuni dell’Appennino modenese.
“La Giunta sembra voler portare avanti l’iter per la fusione tra i due Comuni chiedendo un parere ai rispettivi consigli comunali – spiega Silvia Piccinini – Questo significa innanzitutto ignorare completamente il verdetto uscito dalla urne lo scorso 7 ottobre, visto che a Montecreto aveva prevalso il no alla fusione, e poi fare carta straccia anche della risoluzione approvata dall’Assemblea Legislativa lo scorso luglio quando si decise che nei casi in cui non ci fosse stata unanimità di posizione tra due o più comuni, l’iter sulla fusione si sarebbe fermato prima della richiesta di un parere ai rispettivi consigli comunali. Esattamente quello che oggi, invece, la Regione vuole fare”.
Un “pericolo” che il MoVimento 5 Stelle aveva denunciato con forza nei mesi scorsi. “Se ci avessero dato ascolto approvando la nostra richiesta di modificare la legge sulle fusioni non ci troveremmo davanti a situazioni come quella che oggi sta andando in scena per il caso di Lama e Montecreto – aggiunge Andrea Bertani – Per noi non ci può essere nessun tipo di fusione se una delle due realtà coinvolte si è espressa contro il progetto. La volontà popolare deve essere rispettata e per questo il progetto di fusione deve fermarsi. Sostenere, come fa la Giunta, che è la legge che impone come passaggio obbligato il rimando ai consigli comunali è totalmente fuorviante, anche perché se così fosse non si capirebbe il perché soltanto qualche mese fa si è scelto di approvare una risoluzione che diceva esattamente il contrario”. “Il fatto è – concludono i due esponenti del M5S – che la risoluzione voluta da SI e PD era debole e sbagliata, perché è sbagliata la legge che la maggioranza non vuole cambiare per gestire con arroganza e calcoli elettorali addirittura il destino dei Comuni. Sarebbe bastato approvare quello che proponiamo da sempre: si procede con le fusioni solo se sono tutti d’accordo”.