La Giunta mette le mani sul lavoro di Arpa: d’ora in poi il personale della nuova agenzia per l’ambiente e l’energia che svolge funzioni fondamentali quali quelle di controllo e vigilanza, risponderà direttamente al direttore generale scelto, a sua volta, dai vertici della Regione. È questa la denuncia del M5S che durante l’approvazione della nuova legge sul riordino istituzionale approvata oggi dall’Assemblea ha cercato di impedire il colpo di mano della Giunta e tutelare l’imparzialità della nuova Arpa presentando un emendamento poi bocciato dalla maggioranza.
“Proprio quando in Parlamento si è finalmente arrivati ad approvare la legge che introduce i reati ambientali, con nuovi e potenti strumenti che prima mancavano per inchiodare chi inquina – spiega Silvia Piccinini, consigliera regionale M5S – cosa fa la giunta Bonaccini? Sottopone il personale che fa controlli ambientali direttamente al direttore generale di Arpa, che è di nomina politica”.
La norma è contenuta nel comma 7 dell’articolo 16 del progetto di riordino che recita infatti che “il personale dell’Agenzia che svolge funzioni di vigilanza e controllo con qualifica di ufficiale o agente di polizia giudiziaria appartiene a una sezione separata dell’Agenzia, che risponde direttamente al direttore generale”.
“Senza quelle parole i controlli ambientali sarebbero auto-organizzati da Arpa come succede oggi, previo parere dei comitati di indirizzo e coordinamento e osservazioni dei cittadini. Non si può lasciare un settore così delicato e con enormi interessi economici in gioco direttamente nelle mani della nomina politica, visto tra l’altro che tra le competenze richieste al Direttore generale di Arpa Emilia Romagna non rientrano specifiche conoscenze in materia ambientale, ma solo ‘comprovate competenze nella direzione di organizzazioni complesse’ – aggiunge Silvia Piccinini – In questo modo un’agenzia come Arpa, che dovrebbe essere totalmente a servizio dei cittadini, tutelando i loro interessi, diventerebbe controllata direttamente dalla politica, diventandone praticamente schiava e creando un corto circuito di responsabilità nei confronti dei cittadini. In Aula abbiamo cercato di mettere una pezza a questa situazione presentando un emendamento ad hoc ma la maggioranza ha preferito far finta di niente rendendosi complice di questo colpo di mano”.