Integratori anticolesterolo, Sensoli (M5S): “Informare sui rischi legati al riso rosso fermentato”

Una campagna di informazione sui rischi collegati all’utilizzo degli integratori alimentari a base di riso rosso fermentato, soprattutto per le donne incinte e gli anziani over 70. È quanto chiede Raffaella Sensoli, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, all’interno di una interrogazione rivolta alla Giunta e che chiede di adottare degli accorgimenti urgenti riguardo alla grande diffusione, dalle farmacie passando per i supermercati e gli store su internet, di integratori alimentari che contengono la monacolina K, sostanza che ha un effetto molto simile a quelle contenute nei farmaci per la cura del colesterolo.

“Il problema – spiega Raffaella Sensoli – è che questi prodotti, presentati come rimedi naturali, qualora venissero associati all’assunzione di farmaci contenenti statina, potrebbe moltiplicare gli effetti indesiderati soprattutto su alcune categorie di persone, come le donne in gravidanza e gli anziani. Più in generale in Commissione abbiamo proposto all’assessorato di avviare un’analisi degli integratori più diffusi e consigliati alle donne in gravidanza, sia per stilare una lista di principi attivi effettivamente utili e sicuri, sia per valutare la possibilità di rendere gratuiti alcuni questi prodotti almeno per le fasce di reddito più basse”.

Rischi evidenziati all’utilizzo degli integratori a base di riso rosso fermentato sono stati evidenziati anche dall’Istituto superiore di sanità, sui quali anche la Commissione europea recentemente ha chiesto all’autorità per la sicurezza alimentare (EFSA) di valutare il livello di sicurezza. Accertamenti che potrebbero portare la stessa autorità a vietare, o a limitare, l’utilizzo di questi prodotti. “Proprio perché questa sostanza è contenuta in integratori che non sono soggetti a controlli specifici, la loro assunzione senza il parere di un medico dovrebbe essere altamente sconsigliato. Ecco perché – conclude Raffaella Sensoli – chiediamo alla Regione di avviare al più presto una campagna di informazione adeguata sui rischi connessi all’utilizzo di questi integratori, anche attraverso la associazioni di consumatori iscritte nel registro regionale”.