“Ancora una volta la Regione decide di non affrontare seriamente e con efficacia il problema delle infezioni contratte nei nostri ospedali. I dati sono già allarmanti, e le infezioni che, vale la pena ricordarlo, soltanto qualche mese fa hanno portato alla morte di diversi pazienti in quel caso per la diffusione del batterio killer Chimera nelle macchine cuore-polmone. A questo punto ci chiediamo quale sia la prevenzione che la Regione vuole portare avanti se qualsiasi innovazione nei controlli viene sistematicamente respinta”.
È questo il commento di Giulia Gibertoni dopo che questa mattina la Commissione sanità dell’Assemblea Legislativa ha bocciato la sua risoluzione che chiedeva alla Giunta di sensibilizzare gli operatori sanitari sul tema della prevenzione e dell’antibiotico-resistenza, rilanciando e potenziando le iniziative a sostegno del contrasto alle infezioni correlate all’assistenza negli ospedali.
“I dati oggi ci dicono che in Italia le morti per infezioni contratte negli ospedali sono addirittura superiori a quelli dovuti ad incidenti stradali – spiega Giulia Gibertoni – Una situazione che anche in Emilia-Romagna si è presentata con la massima gravità nei mesi scorsi quando si sono registrate diverse morti per la diffusione del batterio chimera. Nonostante ciò però la Regione continua a non voler affrontare con efficacia questo problema e la bocciatura della mia risoluzione oggi in Commissione ne è la dimostrazione più evidente. Per eliminare le infezioni è fondamentale innanzitutto la formazione del personale medico, così come è importante puntare con decisione sui nuovi metodi per la disinfestazione ambientale e per il monitoraggio dell’efficacia delle operazioni di pulizia, capaci di individuare in tempo reale l’eventuale presenza della carica batterica. Tutti accorgimenti che però la Regione continua a non voler adottare mettendo così a rischio la salute dei pazienti. Gli ospedali devono essere dei presidi dove i cittadini sanno di poter essere curati, non luoghi di rischio dove possono contrarre delle malattie” conclude Giulia Gibertoni.