“Dal 2014 ad oggi le infezioni correlate all’assistenza negli ospedali dell’Emilia-Romagna ci sono costate quasi 4 milioni di euro in risarcimenti riconosciuti ai pazienti. Solo a Modena ci sono costate quasi 750 mila euro. Inoltre, spediamo dai 31 milioni ai 56 milioni per curare questi casi, risorse che potremmo destinare ad altre cure se si azzerassero queste infezioni. Nonostante ciò la Regione sembra non affrontare con cognizione di causa il problema visto che ad oggi esiste solo uno studio che risale al 2016 sul numero di infezioni contratte in ambiente ospedaliero, effettuato a campione e con dati nemmeno suddivisi per ospedale. Per questo presenterò un ulteriore accesso agli atti per cercare di fare più luce possibile su questo aspetto che sembra incidere in modo rilevante sull’assistenza sanitaria garantita nei nostri ospedali”. È questo il commento di Giulia Gibertoni dopo che la Giunta ha risposto a un suo accesso agli atti che cercava di fare chiarezza sulle infezioni nosocomiali anche alla luce di quanto accaduto nei mesi scorsi con la diffusione del batterio killer Chimera che ha provocato decessi anche nelle nostre strutture sanitarie.
“Purtroppo i dati che la Regione ci ha fornito sono generici ed incompleti – spiega Giulia Gibertoni – Manca, così come avevo richiesto, un elenco dettagliato delle tipologie delle infezioni oltre a una suddivisione puntale e precisa degli ospedali e delle strutture sanitarie dove si sono registrati i casi. Da ciò che mi è stato fornito dalla Regione emerge che tra le situazioni più critiche c’è quella dell’Azienda Ospedaliera Universitaria dove su un campione di 521 pazienti in ben 56 casi (pari all’11%) si è riscontrata una infezione correlata all’assistenza, mentre per l’AUSL la percentuale è dimezzata (5,3). Si tratta però, vale la pena ribadirlo, di numeri che risalgono a tre anni fa, ovvero al 2016, e che quindi potrebbero non fotografare nel dettaglio la situazione attuale”.
Sul fronte dei risarcimenti riconosciuti ai pazienti che hanno contratto un’infezione legata al loro soggiorno in ospedale, dal 2014 ad oggi la Regione ha riconosciuto come indennizzo (in esecuzione di un provvedimento giudiziale o in via transattiva) qualcosa come 3,8 milioni di euro. A Modena questa cifra è stata di 727.349 mila euro per le strutture dell’AUSL mentre poco più di 20 mila per l’Azienda ospedaliera. “Credo che l’attenzione si debba spostare dalla produzione delle linee guida, dalle norme e dai regolamenti, all’applicazione pratica di tutti gli accorgimenti che servono per abbattere in maniera più efficace le infezioni ospedaliere. Serve un monitoraggio più rigoroso, per verificare cioè che tutte le misure di sicurezza, siano messe realmente in pratica” conclude Giulia Gibertoni.