“L’indagine della Procura di Ferrara su un presunto giro di tangenti per irregolarità nella ricostruzione post sima alla Fiera, moltiplica i dubbi sulla reale efficacia dei controlli che la Regione ha negli anni messo in piedi per garantire la corretta assegnazione di quei fondi. Visto che, da quanto emerge, l’appalto al centro dell’attenzione degli inquirenti era stato vagliato dal sistema regionale di monitoraggio ‘Sfinge’, vorremmo capire come sia stato possibile non rilevare nessuna irregolarità. Per questo presenteremo un’interrogazione urgente alla Regione per chiedere di fare chiarezza”.
È quanto annuncia Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, riguardo alla notizia dell’inchiesta condotta dalla Procura di Ferrara che ha visto indagati 14 persone per presunte irregolarità nell’assegnazione dei lavori post terremoto del 2012 alla Fiera ferrarese.
“Secondo quanto emerge dalle cronache dei giornali, a denunciare il giro di tangenti a Ferrara è stato un imprenditore locale mentre il sistema regionale di controllo pare non abbia mai rilevato nessuna anomalia – spiega Silvia Piccinini – Per questo crediamo che sia doveroso da parte della Regione in questo momento controllare nel dettaglio tutte le procedure messe in campo all’epoca per verificare se qualcosa non abbia funzionato a dovere. Il caso di Ferrara, tra l’altro, è reso ancora più grave dal fatto che sembra essere coinvolta l’impresa modenese AeC già al centro delle cronache giudiziarie per il caso del cemento depotenziato utilizzato per la realizzazione anche di una scuola. Anche su questo punto – conclude Silvia Piccinini – crediamo che la Regione debba fare chiarezza al più presto”.