“L’ennesimo incendio che si è verificato all’ex Falco di Pomposa è la dimostrazione che qualcosa in quello stabilimento non funziona. Per questo e per evitare delle pesanti ripercussioni ai cittadini che risiedono in quella zona la Regione, assieme ad ARPAE e all’AUSL, dovrebbero individuare delle prescrizioni puntuali sulla conservazione dei materiali stoccati all’interno dell’azienda”.
Andrea Bertani, consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, ha presentato un’interrogazione sul caso dell’incendio scoppiato nei giorni scorsi all’interno dello stabilimento Kastamonu, ex Falco, a Pomposa frazione di Codigoro. Rogo che ha visto innalzarsi una spessa coltre di fumo nero, visibile anche a chilometri di distanza, e che ha messo in apprensione tutti i residenti della zona a causa delle possibili sostanze che potrebbero essere state sprigionate dall’incendio.
“L’eventuale presenza di formaldeide, composti organico volatili, diossine, IPA ed altri microinquinanti non deve essere assolutamente sottovalutata – spiega Andrea Bertani – Bene ha fatto ARPAE a mettersi subito al lavoro ma purtroppo questa situazione di emergenza continua ormai da troppo tempo visto che episodi del genere, quando il sito produttivo si chiamava Falco, non sono mai stati rari. Tante sono le coltivazioni anche pregiate che si trovano nei dintorni dello stabilimento e non si sa se le acque utilizzate per lo spegnimento siano state gestite fin dal primo momento in maniera da essere confinate ed eventualmente trattate e se ci siano stati sversamenti ed infiltrazioni. Insomma, i potenziali inquinanti data la natura non controllata della combustione e l’eterogeneità dei materiali nella enorme catasta che sta bruciando sono di natura altamente pericolosa”. Ecco perché nella sua interrogazione il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle chiede, oltre di conoscere nel più breve tempo possibile i risultati dei campionamenti effettuati da ARPAE nei giorni precedenti, di individuare delle prescrizioni precise da sottoporre alla proprietà dell’azienda.
“Sarebbe opportuno che la Regione adotti, in accordo con gli enti locali competenti di volta in volta, nonché con ARPAE e AUSL, delle prescrizioni per la tenuta e conservazione del materiale oggetto di lavorazione affinché non continuino a verificarsi incendi ricorrenti, soprattutto nel periodo estivo, causando così danni evidenti alla collettività, soprattutto in termini di pericolo alla salute, in particolare di bambini ed anziani” conclude Andrea Bertani.