“L’imbarazzo dell’assessore Gazzolo che abbiamo sentito oggi in aula è la dimostrazione di come questa Giunta sia totalmente asservita agli interessi privati, in particolare a quelli di chi in questa regione gestisce il business dei rifiuti. A questo punto, visto che l’assessore Gazzolo ci ha invitati a presentare delle osservazioni come tutti gli altri cittadini, noi raccogliamo volentieri questo suggerimento. A patto però che la prossima volta a rispondere in aula alle nostre interrogazioni sull’impianto modenese, si presenti direttamente Hera visto la sua assoluta incapacità a fornire delle risposte in merito a questo progetto”.
È questo il commento di Giulia Gibertoni dopo che questa mattina la Giunta, attraverso l’assessore all’Ambiente Paola Gazzolo, ha risposto al question time sulla richiesta di Herambiente di aumento della quantità di rifiuti da trattare nell’impianto di trattamento chimico/fisico nell’area dell’inceneritore di via Cavazza a Modena, pari a 12mila tonnellate all’anno.
“L’assessore in aula non ha chiarito nulla su questo aspetto, limitandosi a leggere una non risposta semplicemente vergognosa – spiega Giulia Gibertoni – Nessuna spiegazione sulle tante contraddizioni presenti in questa richiesta di potenziamento, primo tra tutti il fatto che si chiede di aumentare la quota di percolato del 20% quando negli ultimi anni i dati dicono che la produzione è calata del 15% a causa della scarsità di pioggia. Un silenzio che rappresenta un’autentica beffa per tutti quei cittadini che continuano a credere alla favola di inceneritori e discariche chiusi e dell’economia circolare raccontata da questa Giunta e poi nella realtà continua ad aprire nuove discariche e ad aumentare le quote dei rifiuti speciali come fatto solo qualche giorno fa in una delibera che l’assessore Gazzolo oggi non ha voluto spiegare. A questo punto – conclude Giulia Gibertoni – non ci resta che presentare immediatamente una richiesta di audizione in Commissione. I cittadini hanno il diritto di sapere che questa Giunta li sta prendendo in giro e che questo ampliamento, che avrà quasi certamente il via libera entro la fine dell’estate, è solo il primo tassello per la trasformazione di Modena in un hub dei rifiuti all’interno di una regione che purtroppo ne sta già facendo un business a livello nazionale”.