Glifosato oltre i limiti in fiumi, torrenti e canali dell’Emilia-Romagna. Piccinini (M5S): “Emergenza vera”

 

In più della metà dei fiumi, torrenti e canali dell’Emilia-Romagna monitorati durante il secondo semestre dello scorso anno i valori di glifosato e Ampa (ossia il composto derivante dalla sua trasformazione) hanno superato i livelli di guardia. I dati si riferiscono ai campionamenti effettuati da giugno a dicembre del 2018 da ARPAE in 205 punti dislocati lungo tutto il territorio regionale e hanno fatto registrare, nel 52% dei casi, dei valori oltre le soglie di qualità per la combinazione proprio del pesticida con il suo metabolita. Dati che di certo non si fanno più confortanti se si prende come riferimento la presenza del singolo pesticida all’interno dei corsi d’acqua superficiali. Il glifosato, infatti, è presente oltre i valori considerati accettabili (0,1 microgrammi per litro) nel 27% dei casi analizzati, mentre per l’Ampa (sempre 0,1) questa quota schizza oltre il 78%.

“Da questi dati appare chiaro come di questa sostanza, il glifosato, potenzialmente cancerogeno, se ne faccia un uso massiccio nella nostra regione – spiega Silvia Piccinini – Sostanza che dai campi finisce nelle acque, inquinandole e danneggiando gli organismi che vivono al loro interno. Ci sono evidenze ed effetti accertati di tossicità, anche grave, su diverse specie di pesci e molluschi. Tossicità aumentata dalla compresenza con l’Ampa e coadiuvanti utilizzati nelle formulazioni commerciali del prodotto. Effetti negativi che sono stati osservati anche su alghe, rettili, uccelli, anfibi e mammiferi terrestri”. Tra le province dove i campionamenti hanno fatto registrare più casi di sforamento ci sono quelle di Rimini, Ravenna, Forlì-Cesena e Ferrara ma anche a Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza i casi non mancano (clicca qui per vedere la mappa completa o consultala qui sotto). “Soltanto qualche settimana fa gli assessori Gazzolo e Caselli, pochi minuti dopo avermi fornito questi dati, hanno diffuso un comunicato annunciando in pompa magna che… l’acqua potabile è potabile! Si tratta semplicemente di un fatto incontrovertibile e non una notizia, e ci mancherebbe anche che non fosse così.  Ma che questo oggi sia “venduto” come fatto rilevante la dice lunga su quanto stiamo giocando con il fuoco nell’inquinare il nostro ambiente. Peccato però che nell’annunciare questa ovvietà la Giunta abbia omesso di fornire i dettagli sulla presenza di questi elementi nocivi nei corsi d’acqua della nostra regione” conclude Silvia Piccinini.

 

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