“Nella foga di clonare il Reddito di cittadinanza proposto dal MoVimento 5 Stelle, il Governo e le Regioni, compresa l’Emilia-Romagna, continuano a sfornare provvedimenti inefficaci e che non miglioreranno minimamente la condizione di povertà delle persone. Delle vere e proprie ‘bufale’ create ad hoc solo per scopi elettorali”. Giulia Gibertoni attacca il REI, il reddito di inclusione varato dal Governo e che assieme al RES, il reddito di solidarietà proposto dall’Emilia-Romagna, rappresentano una bruttissima copia di quel reddito di cittadinanza che invece il MoVimento 5 Stelle vorrebbe attuare. “Il Reddito di inclusione annunciato dal Governo, come già è stato fatto in Emilia-Romagna per il Reddito di solidarietà, sarà totalmente inefficace – spiega Giulia Gibertoni che sul tema ha presentato una interrogazione – Si cerca di far passare per misura universale un provvedimento che tale non è, anche perché non ha le risorse economiche necessarie”.
Le cifre indicate nel Def (1,2 miliardi per il 2017 e 1,7 miliardi per il 2018), infatti, dimostrano che si tratta di somme insufficienti per una manovra di questo tipo. “In più c’è una nuova versione della valutazione economica del soggetto richiedente costituita da un Isee doppio rispetto a quella stabilita per il Sia (sostegno per l’inclusione attiva) e, a livello regionale, in Emilia-Romagna, dal reddito di solidarietà, tenendo conto del reddito effettivamente disponibile, cosicché avranno diritto al beneficio anche coloro che possiedono l’immobile in cui abitano ma versano comunque in stato di povertà: la soglia Isee prevista da questa nuova misura non dovrà essere superiore ai 6mila euro – aggiunge Giulia Gibertoni – L’obiettivo dichiarato del reddito di inclusione è quella di superare la logica assistenziale muovendosi verso il reinserimento sociale e lavorativo. Di fatto, tuttavia, nell’affermare questo obiettivo, troppo ambizioso rispetto al suo potenziale, si svela la vera natura assistenzialistica delle misure finora introdotte a livello nazionale e regionale”. Gibertoni nella sua interrogazione chiede quindi di conoscere quali siano le azioni messe in atto dall’approvazione del RES, in particolare presso i centri per l’impiego, e di sapere per quale ragione non si sia voluto dare ai singoli Comuni la possibilità di integrare e modificare localmente il provvedimento regionale come più volte richiesto”.