“A più di 4 anni dall’avvio dell’iter amministrativo domani verrà posata la prima pietra della nuova Casa della Salute di Modena. Una struttura che è diventata l’emblema dello sviluppo della sanità modenese che, più che su nuovi servizi per i cittadini, sembra puntare esclusivamente sull’edilizia, sul mattone e sulla costruzione di nuovi stabili”.
È questo il commento di Giulia Gibertoni riguardo alla nuova Casa della Salute oggetto di una nuova interrogazione presentata alla Giunta proprio alla vigilia della posa della prima pietra che si terrà domani mattina in via Fanti a Modena. “Il pasticcio fatto negli anni su questa struttura, su cui abbiamo già presentato un esposto alla Procura della Repubblica, alla Corte dei Conti e all’ANAC è diventato l’emblema di come la sanità a Modena negli ultimi anni vada a braccetto con gli investimenti sull’edilizia e la speculazione immobiliare – spiega Giulia Gibertoni – Basti solo pensare che i 18 milioni del tanto reclamizzato piano di investimenti per le periferie diventano briciole se si mettono a confronto con i 50 milioni di euro spesi per gli interventi sul Policlinico negli ultimi anni. Ecco perché il connubio sanità-mattone a Modena più che in ogni parte della nostra regione è diventato il vero core business della città, nonostante non ci sia nessuna esigenza di costruire nuove strutture e gli ospedali periferici vengano sempre più depauperati di risorse nonostante le proteste dei cittadini”.
Nella sua interrogazione Giulia Gibertoni ricorda che solo per l’acquisto dell’area di via Fanti l’ASL pagò 2 milioni di euro (scesi poi a 1,6 milioni dopo l’intervento riparatore dell’Agenzia del Demanio) nonostante ancora oggi ci siano delle strutture disponibili ad esempio all’interno dell’ospedale di Baggiovara.
“Il progetto della Casa della Salute, cominciato nel novembre del 2013, solo dopo ben 4 anni è giunto all’approvazione del progetto esecutivo, dopo una serie ininterrotta di errori, valutazioni sbagliate, delibere pasticciate, riscritte ed emendate con la benedizione della Regione Emilia-Romagna che nonostante tutto lo ha approvato – aggiunge Giulia Gibertoni – Per questo ci sembra abbastanza singolare che alla cerimonia di domani non prenderà parte nessun rappresentante della Regione, né il presidente Bonaccini né tantomeno l’assessore Sergio Venturi”.