“Visto che le previsioni ATERSIR sull’utilizzo dell’inceneritore di Forlì per il 2018 hanno già abbondantemente superato la capacità massima autorizzata, non capiamo come la Regione, per mettere una pezza alla clamorosa bocciatura da parte del TAR dell’ampliamento della discarica di Imola, possa pensare di far arrivare qui altra spazzatura. Per questo abbiamo già chiesto alla Giunta di fornirci dei tempi e delle cifre esatte”.
È questa la richiesta di Andrea Bertani, consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, contenuta in una interrogazione presentata alla Giunta in merito all’annunciato dirottamento di rifiuti dalla discarica di Imola all’inceneritore di Forlì dopo la recente sentenza del TAR che ha di fatto bocciato l’ampliamento in sopraelevazione del sito imolese.
“La Regione fino ad oggi si è limitata a spiegare che a Forlì arriveranno i rifiuti indifferenziati di diversi comuni tra cui Brisighella, Castel Bolognese e Riolo Terme senza però specificare quantità e tipologie, e indicando un arco temporale abbastanza vago – spiega Andrea Bertani – Tutta questa situazione si va a sommare al fatto che secondo la deliberazione del Consiglio d’Ambito di ATERSIR del 22 novembre 2017, la previsione per l’inceneritore di Forlì del flusso di rifiuti per il 2018 si attestava a quota 121.848 tonnellate quando invece l’accordo col gestore, già sbandierato da Bonaccini e dal sindaco Drei nei comunicati stampa della Regione del gennaio 2016, limitava la sua capacità al tetto di 120.000 tonnellate anno. Ecco perché già oggi, e al netto dei rifiuti provenienti dalla discarica di Imola, ci troviamo davanti ad un surplus di almeno quasi 2mila tonnellate”. Per questo nella sua interrogazione il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle chiede alla Regione di fare chiarezza su questa vicenda.
“Limitarsi a rassicurare tutti sostenendo che questa situazione durerà per il tempo strettamente necessario così come hanno fatto Bonaccini e l’assessore Gazzolo non può e non deve bastare – conclude Andrea Bertani – I cittadini di Forlì vogliono certezze su cosa arriverà nel loro inceneritore, per quanto tempo dovranno bruciare la spazzatura della discarica di Imola (che la Regione voleva ampliare nonostante le norme dicessero altro) e se l’accordo per limitare la portata dell’inceneritore è ancora valido. Due anni fa il presidente della Regione Bonaccini aveva garantito la chiusura di uno dei due inceneritori di Forlì entro la fine del mandato amministrativo, o poco più avanti: senza una seria politica di riduzione e di raccolta differenziata dei rifiuti, che al di là dei proclami nella nostra Regione ancora langue, quelle parole suonano sempre più come una falsa promessa”.