“Invece che difendere e tutelare il nostro territorio la Regione continua a permettere che le trivelle ne coprano ormai la stragrande maggioranza. Solo ad oggi ci sono centina e centinaia di km quadrati dove è possibile la coltivazione di giacimenti idrocarburi e aggiungere a questa desolante situazione anche quella della Fantozza ci sembra davvero un’assurdità”.
È questo il commento di Gianluca Sassi, consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, riguardo al permesso di ricerca di idrocarburi in località Fantozza tra le province di Reggio Emilia e Modena e oggetto oggi di un question time che si è svolto questa mattina in apertura della seduta dell’Assemblea Legislativa.
“Rispondendo alla nostra interrogazione l’assessore Costi ha confermato che l’interesse della Regione per la tutela del territorio è pari a zero – spiega Gianluca Sassi – Si continua a voler autorizzare permessi di ricerca in una zona che rappresenta un’eccellenza non solo della nostra regione ma di tutta Italia. Forse per Bonaccini e la sua giunta coltivare idrocarburi è sicuramente meglio che investire sui prodotti enogastronomici. Peccato che i cittadini non siano dello stesso avviso e lo testimonia la grande mobilitazione che in queste settimane sta nascendo contro questo permesso di ricerca. La Regione non può continuare ad ignorare questa situazione”. Nella sua risposta l’assessore Costi ha ribadito che l’iter che riguarda Fantozza è stato contraddistinto da grande trasparenza.
“Evidentemente l’assessore ha una concezione piuttosto distorta di questo concetto – aggiunge Sassi – I territori non sono stati coinvolti quando, a settembre 2016, la Regione ha dato l’intesa che ha sbloccato il progetto e gli stessi sindaci non ne sapevano nulla. Forse la Giunta e i tecnici della Regione hanno parlato con le persone sbagliate. Paradossale poi che la Costi continui a sostenere l’assoluta sicurezza di questo progetto riferendosi all’esito della commissione Ichese. A quanto ne sappiamo il rapporto Ichese più che dare sicurezza non ha potuto escludere la correlazione tra trivellazioni e terremoto. E se per davvero si volesse applicare quanto scritto in quel rapporto la Regione dovrebbe bloccare qualsiasi trivella che ha un impatto devastante sul territorio. Per non parlare dell’aumento della subsidenza, che non è un rischio, ma una certezza. Di certo – conclude Gianluca Sassi – la nostra mobilitazione a fianco dei cittadini non si fermerà. Siamo determinati ad andare avanti”.