Subito un’informativa urgente per capire qual è la situazione esistente. Poi un’analisi dettagliata sulle sostanze presenti nel terreno, l’immediata messa in sicurezza dell’intera zona che sia il primo passo di una bonifica completa da attuare in tempi certi. Sono queste le richieste di Giulia Gibertoni contenute in una interrogazione alla giunta regionale riguardo al caso del sito ex Frattina a Castelvetro, ormai da anni al centro di polemiche a causa della presenza di diverse sostanze inquinanti sepolte nei quattro ettari di terreni a Solignano, tra la Pedemontana e il corso del torrente Tiepido. Dopo che nei giorni scorsi il MoVimento 5 Stelle di Castelvetro ha reso pubblici gli esiti degli esami condotti sul sito, rilevando la presenza in concentrazioni particolarmente elevate di cromo, zinco, piombo, rame e nichel, Giulia Gibertoni chiede alla Regione di interessarsi al più presto a un caso irrisolto ormai da decenni.
“Quello che chiediamo è che l’assessore Gazzolo, assieme ai vertici di ARPAE e al sindaco di Castelvetro, vengano in Commissione a parlarci di questo caso alla luce delle nuove analisi che sono state svolte nelle scorse settimane – spiega Giulia Gibertoni – Non è possibile che dopo così tanto tempo il caso dell’ex Frattina sia ancora totalmente irrisolto. Siamo di fronte a una bomba ecologica a cui nessuno negli anni ha saputo trovare una soluzione. Un immobilismo che ha provocato danni anche all’economia stessa della zona. Adesso però questa situazione deve cambiare”. Ecco perché Giulia Gibertoni presenterà anche una interrogazione in cui chiede alla Regione di mettere nero su bianco un cronoprogramma di interventi, a partire dalla verifica dettagliata di tutto quello che oggi è presente nel terreno, una messa in sicurezza immediata nel sito e poi la calendarizzazione di lavori che dovranno necessariamente portare alla bonifica totale della zona.
“Quello dell’ex Frattina è un sito dichiarato altamente inquinato giù nel 2001. Dal 2013 è passato sotto la competenza della Regione ma in tutto questo tempo gli interventi che sono stati effettuati sono stati minimi, nell’ordine di poche migliaia di euro quando la situazione necessiterebbe una spesa molto più superiore. Per questo – conclude Giulia Gibertoni – Chiediamo alla Regione di intervenire al più presto senza aspettare che a fare la prima mossa siano altri soggetti, come la magistratura o l’Unione europea, così come già successo per altri siti e discariche in Emilia-Romagna”.