“Che fine ha fatto la multa da quasi 10 milioni di euro che la Regione aveva comminato al Comune di Gualtieri e alla Bacchi Spa per l’estrazione di sabbia non autorizzata dalle sponde del Po?” A chiederselo è Gianluca Sassi, capogruppo regionale del M5S, che ha depositato una interrogazione sul caso dell’ingiunzione di pagamento che la Regione lo scorso anno ha notificato al Comune di Gualtieri e alla Bacchi Spa, azienda edile e di escavazioni della Bassa reggiana, riguardo a un prelievo di sabbia non autorizzato all’interno del progetto di riqualificazione e valorizzazione del territorio golenale del fiume Po.
“L’intervento, che risale al 2003, era stato suddiviso in due parti – spiega Gianluca Sassi – La prima si era conclusa con la cessione in permuta alla Bacchi di 430mila metri cubi di sabbia con argilla che sarebbe poi servita per rinforzare gli argini del fiume Po e del torrente Crostolo. La seconda, che prevedeva un’estrazione di 225 mila metri cubi di sabbia poi incredibilmente lievitati fino a 1 milione e 200mila nel corso degli anni grazie ad alcune convenzioni sottoscritte dall’amministrazione comunale e la Bacchi, non è stato mai totalmente autorizzato dalla Regione che per questo ha chiesto il pagamento della maxi multa”.
“Oltre al danno economico questa operazione ne ha provocato un altro molto più grave – sottolinea Gianluca Sassi – Le escavazioni abusive nei fiumi, oltre ad essere estremamente dannose per le preziose flora e fauna acquatiche, determinano e aggravano una forte erosione delle sponde dei corsi d’acqua, con la crescita così del rischio idrogeologico. In particolare l’alveo del Po negli ultimi venti anni si è abbassato di oltre tre metri provocando la risalita del cuneo salino nell’area del delta, un minore apporto di sabbia sulle spiagge adriatiche con vistosi fenomeni di erosione, una grave compromissione delle sponde con un aumento del rischio di inondazioni”.
Per questo il capogruppo regionale del M5S nella sua interrogazione chiede alla Giunta “se risulti che la multa sia stata pagata ed in quale misura” e in caso contrario “se sia stata oggetto di sospensiva ed in base a quale motivazione e su iniziativa di quale soggetto”. “Si tratta in totale di 9,5 milioni di euro che la Regione avrebbe dovuto incassare entro la fine di maggio 2015 ma dei quali, sembra non ci sia traccia” conclude Gianluca Sassi.