La Regione intervenga al più presto per risolvere il problema dei cumuli di vetro a San Cesario sul Panaro. È questa la richiesta di Giulia Gibertoni, capogruppo M5S in Regione, che ha presentato una interrogazione alla Giunta riguardo l’ormai nota vicenda della discarica di via Bonvino e via Verdi di proprietà della Emiliana Rottami.
“Nonostante le prescrizioni della Commissione Europea, le ordinanze del Comune, i rilievi di Arpa e Asl le montagne di vetro restano lì, mal coperte, in balìa del vento che spinge la polvere e i frammenti di vetro fin dentro le case dei residenti – spiega Giulia Gibertoni – Una vicenda paradossale che va avanti ormai da moltissimo tempo e a cui le istituzioni non hanno saputo, e forse voluto, mettere la parola fine. A questo punto crediamo sia arrivato finalmente il momento di dire basta, ripristinare il rispetto delle regole e garantire la sicurezza dei cittadini”.
L’interrogazione presentata dalla capogruppo del M5S in Regione pone l’accento su un aspetto preciso, ovvero le errate informazioni che la Provincia di Modena avrebbe fornito alla Commissione Europea riguardo all’eliminazione della discarica di vetro e una sua trasformazione in centro di recupero. “Dopo l’esposto presentato dalle associazioni ambientaliste, nel febbraio del 2009 la Commissione Europea aveva ricevuto dalla Provincia di Modena l’assicurazione del completo riciclo dei cumuli di via Bonvino e la chiusura in tempi medio-brevi del sito di via Verdi – aggiunge Gibertoni – Secondo questa informazione i cumuli avrebbero dovuto essere azzerati entro la fine del 2010 e invece sono ancora lì, scoperti, circondati da erbacce, fiori e piante a testimonianza del completo stato di abbandono in cui versa la discarica che però dovrebbe essere un centro di raccolta e di recupero”.
Per questo la capogruppo del M5S chiede alla Giunta come “intenda procedere per assicurare il pieno rispetto delle indicazioni derivanti dalla Commissione europea, eliminando il permanere della discarica”. “L’obiettivo dichiarato della Regione dovrebbe essere quello del recupero del vetro derivante dalla raccolta differenziata non del suo accumulo in una discarica, che tra l’altro rappresenta un pericolo concreto e costante per la salute dei cittadini – conclude Gibertoni – Visto che Emiliana Rottami lavora un terzo del vetro raccolto da Hera nell’intera regione, questa vicenda deve essere risolta al più presto e nel modo migliore possibile. Basta scorciatoie e menzogne”.