“La pessima situazione dell’aria che respiriamo in Emilia-Romagna, come nel resto della Pianura Padana, non è certo una novità. Anzi si tratta di un disastro annunciato i cui colpevoli sono da individuare tra chi firma in pompa magna accordi a favor di telecamere e taccuini e poi non riesce ad andare oltre al solito ed inutile blocco del traffico. Servono provvedimenti strutturali, non spot elettorali”. È questo il commento di Silvia Piccinini e Gianluca Sassi, consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle, riguardo alla emergenza smog in Emilia-Romagna.
“Ascoltare il ministro Galletti che chiede aiuto alla pioggia, o l’assessore Gazzolo che si dice ferma ancora alla fase del dialogo mentre l’aria si fa sempre più irrespirabile, è veramente desolante e dimostra la totale inadeguatezza di chi ci governa – spiegano – A dirlo non è solo il MoVimento 5 Stelle ma anche la Commissione Europea che solo qualche giorno fa ha ricordato come non sia accettabile che l’Italia rimandi addirittura al 2025 gli interventi sul miglioramento della qualità dell’aria, andando così incontro ad una ormai certa procedura di infrazione davanti alla Corte di giustizia. L’Emilia-Romagna non è certo da meno, visto che continuano a non esserci interventi concreti per cercare di limitare le emissioni inquinanti”.
“Manca una progettualità nel lungo periodo, come dimostra il fatto che tutte le infrastrutture sponsorizzate da questa Giunta, dalla Cispadana al Passante di mezzo a Bologna, non faranno altro che aggravare la qualità dell’aria, altro che miglioramenti. Per non parlare poi di FICO che a Bologna, secondo i sogni degli organizzatori dovrebbe portare 6 milioni di persone all’anno in città costretti a muoversi tutte o quasi con le proprie auto visto i prezzi stellari delle navette pubbliche. Per questo – concludono Silvia Piccinini e Gianluca Sassi – ribadiamo la nostra richiesta di un piano d’azione strutturale e di riconversione industriale ed ecologica che comprenda Città Metropolitane e città capoluogo, Regioni, Stato e Unione Europea coinvolgendo istituzioni, medici, associazioni, imprese e società civile”.