“Quello di cui si sta discutendo oggi è un patto, a livello nazionale, per dare all’Italia un nuovo governo in una situazione di grave emergenza. Un accordo che non implica necessariamente traduzioni a livello locale, anche se nel Pd qualcuno pare abbia capito il contrario”. È quanto dichiara Andrea Bertani, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, riguardo alle recenti dichiarazioni di esponenti del Partito democratico su una possibile alleanza elettorale in vista delle prossime elezioni regionali in Emilia-Romagna.
“La priorità in questo momento, come abbiamo sempre detto, è capire se sia possibile dare all’Italia un governo dopo il tradimento inspiegabile della Lega di Salvini – aggiunge Bertani – Con la convocazione da parte del presidente Mattarella del professore Conte si è aperta una strada importare che comunque dovrà essere avallata dalle rispettive basi o direzioni dei partiti e movimenti che aderiranno al patto di governo. Questa è la priorità e tutto il resto non è altro che una inutile fuga in avanti in grado solo di confondere gli elettori. Leggendo poi le parole di Bonaccini oggi sui giornali il nostro giudizio su di lui, e sul suo modo di amministrare la Regione in questi anni, non cambia di una virgola. Se è vero che ci sono stati dei punti di convergenza su alcuni temi, Il dato di fondo è che il PD e lui hanno sempre inseguito le nostre proposte attuandole e spacciandole poi per farina del proprio sacco. Penso per esempio all’abolizione del superticket in sanità, il taglio dei vitalizi o le norme contro l’azzardopatia: tutte battaglie portate avanti per anni dal M5S in Emilia-Romagna e che Bonaccini non ha potuto far altro che copiare e attuare. Restano però visioni radicalmente opposte su tanti altri temi, dall’ambiente ai rifiuti passando per le infrastrutture e le grandi opere. Fino ad oggi in Regione è stato solo il MoVimento 5 Stelle a portare avanti un’opposizione che si possa definire tale, visto che quella della Lega è stata più un’opposizione di cortesia e totalmente indolore. Anche per questo – conclude Andrea Bertani – Bonaccini non può chiedere er essere il punto di incontro sui temi. In questi anni è stato un piccolo re, totalmente incentrato ad imporre la sua figura e non di certo impegnato a costruire una nuova visione politica per l’Emilia-Romagna”.