“Le polemiche sollevate dal PD, sia in Regione che attraverso le parole del sindaco Lucchi, sull’assenza dei rappresentanti del mondo cooperativo agli Stati generali dell’editoria che sono partiti l’altro giorno a Roma sono assolutamente inutili e pretestuose. Il sottosegretario Crimi ha spiegato in più occasioni che si è semplicemente aperto un percorso che sarà lungo, complesso e partecipato, che nei prossimi mesi coinvolgerà tutti gli attori, i professionisti e le categorie del settore, nessuno escluso. Per questo sollevare polemiche sul mancato coinvolgimento durante la cerimonia di inaugurazione è davvero surreale”.
edÈ questo il commento di Andrea Bertani, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, riguardo alle polemiche portate avanti dal PD dopo l’apertura a Roma, lo scorso 25 marzo, degli Stati generali dell’Editoria e una risoluzione presentata in Assemblea Legislativa che chiede al governo una marcia indietro sui tagli ai fondi per l’editoria.
“Negli ultimi 15 anni lo Stato ha riconosciuto all’editoria contributi pubblici per oltre 4 miliardi di euro. Nonostante ciò si sono moltiplicate le aziende in crisi, lettori in fuga, giornalisti sottopagati e senza tutele, fake news anche sui media tradizionali, difficoltà ad adeguarsi alla comunicazione che cambia, edicole che chiudono al ritmo di 3 al giorno. Per questo limitarsi a difendere i contributi ai giornali, così come fa il Pd in Emilia-Romagna, è certamente sbagliato perché non contribuisce a risolvere i problemi che ormai da più di un decennio sta attraversando il mondo dell’informazione anche nella nostra regione. Per questo la risoluzione approvata ieri in Assemblea è totalmente inutile e la dimostrazione sta proprio nel fatto che anche fondi messi a disposizione da PD e Regione per giornali, radio e TV restano in gran parte inutilizzati proprio perché evidentemente il sistema dell’informazione, anche quella locale che la consigliera Montalti dice di voler tutelare, ha bisogno di ben altro per sopravvivere e rinnovarsi. In ogni caso i tagli di cui parla il PD non toccano i piccoli giornali che per tre anni non vedranno ridursi di un centesimo il loro contributo ma soltanto chi percepiva milioni di euro dallo Stato ogni anno creando così una evidente concorrenza sleale all’interno di un mondo con tante e troppe difficoltà” conclude Andrea Bertani.