“Il Piano triennale per l’edilizia scolastica presentato dalla Regione è una scatola vuota. Non ci sono sicurezze sulle coperture finanziarie anche perché non si sa nemmeno se le risorse promesse dal Governo arriveranno. Se non si fa qualcosa rischiamo seriamente di rivivere sulla nostra pelle episodi come quello accaduto recentemente in una scuola elementare di Ostuni, in Puglia”.
È questa la denuncia di Giulia Gibertoni, capogruppo M5S in Regione subito dopo la seduta della quinta commissione che doveva vagliare il Piano triennale 2015-2017 sull’edilizia scolastica varato dalla Regione. “Ascoltando le parole dei funzionari di viale Aldo Moro ho avuto l’impressione che questo piano esista solo sulla carta e che si stia navigando al buio – spiega la capogruppo M5S – Mancano le risorse, unico strumento attraverso il quale si può attuare un serio piano di rinnovamento e manutenzione di edifici che si fanno sempre più vecchi ed obsoleti, ma soprattutto manca la certezza di quando questi soldi possano un giorno arrivare dal Governo. Per questo avevo proposto a tutti gli altri consiglieri di presentare un atto di indirizzo politico da portare in Assemblea per dare supporto all’Assessore nella richiesta di certezze su questi fondi. Proposta che però la Commissione, evidentemente sottovalutando questo problema, non ha preso in considerazione”.
Per la capogruppo M5S quello dell’edilizia e della manutenzione scolastica è una priorità che non può più essere rimandata. “La scuola per ogni allievo, e a tutte le età, deve essere un posto icuro. E invece ci troviamo di fronte a un patrimonio pubblico, un’infrastruttura fondamentale per la comunità regionale a serio rischio decadimento e degrado – aggiunge Giulia Gibertoni – Abbiamo però molte risorse da utilizzare: non solo quelle economiche dedicate, che però al momento sono nulle, ma anche risorse umane e risorse del gratuito. Si deve pensare l’edilizia scolastica come la vera grande opera permanente e prioritaria di manutenzione e decoro delle nostre scuole. Altro che le tante grandi opere inutili in cui si sperpera denaro pubblico. Restare fermi aspettando le risorse del Governo è una cosa che non ci possiamo permettere – conclude Gibertoni – perché significherebbe subire passivamente situazioni rischiose come quelle accadute a Modena non troppo tempo fa al liceo Sigonio”.