E45: nessuna lezione da chi per 20 anni non ha alzato un dito per migliorare la viabilità alternativa

Egregi sindaci,

Con rammarico siamo costretti a rilevare come continui l’indecente spettacolo di chi, dopo venti anni di assoluta latitanza, oggi organizzi manifestazioni di piazza contro il Governo, chiamandole “tavolo di confronto pubblico” e all’interno della quali si fanno ascoltare dichiarazioni del ministro Toninelli, strumentalizzandole, con l’unico scopo di fornire un’interpretazione distorta della realtà.  Manifestazioni dove rappresentanti delle istituzioni minacciano blocchi del traffico, pretendendo con arroganza che lo Stato vada in pochi minuti a sanare le loro pluridecennali incapacità. Ciò non toglie assolutamente che lo Stato si impegni a garantire a cittadini e imprese danneggiate dalla chiusura della strada, attualmente aperta solo al traffico leggero, un congruo indennizzo e tempi rapidi di intervento compatibilmente coi tempi della Procura per quanto riguarda il Puleto, e tempi di assegnazione dei lavori per quanto riguarda la viabilità alternativa.

C’è però da ribadire, per l’ennesima volta, lo stato dei fatti:

– La E45 nel tratto attualmente chiuso al traffico pesante (Valsavignone-Canili) non ha ricevuto adeguata manutenzione da almeno venti anni;

– Nello stesso tratto manca da almeno venti anni una viabilità alternativa. La preesistente ex SS3bis, declassata poi a Strada Provinciale, è stata chiusa nel 1998 dopo che la Provincia di Arezzo decise letteralmente di sbarazzarsene e di assegnarne la gestione al comune di Pieve Santo Stefano;

– Un qualsiasi intervento di manutenzione importante (non parliamo di banale rifacimento dell’asfalto, ma – ad esempio – di messa in sicurezza di piloni ed altre parti strutturali) avrebbe molto probabilmente comportato la necessità di una chiusura del tratto di strada in entrambe le direzioni. Ciò non è mai stato fatto anche per il fatto che mancava, come detto, da almeno venti anni una viabilità alternativa.

Non ci pare nelle vostre accorate comunicazioni facciate mai riferimento alle condizioni nelle quali è stata abbandonata questa arteria per decenni, mentre governavano sia il Partito Democratico sia Forza Italia. In particolare, in Emilia-Romagna e in Toscana hanno sempre e comunque governato il Partito Democratico con le forze che gli hanno dato vita. Dove erano questi amministratori locali, questi sindaci, uno dei quali già consigliere regionale, quando per anni e anni i governi del PD hanno fatto morire di fame le Province, anche in Emilia-Romagna ed anche in Toscana: Province, che avrebbero dovuto garantire la manutenzione e la buona gestione delle strade provinciali, che si è scoperto di improvviso non essere utilizzabili?

Noi torniamo a ribadire che la questione primaria non è solo la necessità di una migliore manutenzione della E45 (ci mancherebbe!), ma soprattutto la garanzia di una viabilità alternativa che consenta l’effettuazione periodica di interventi importanti di manutenzione anche strutturale.  La chiusura disposta dalla Procura (la perizia effettuata dall’Ing. Modena giovedì 11 aprile ci dirà finalmente se questo provvedimento è stato giusto oppure no) non avrebbe procurato i danni enormi all’economia del territorio che ben conosciamo se ci fosse stata una viabilità alternativa. Viabilità che avrebbe certamente allungato i tempi di percorrenza, ma che avrebbe mantenuto collegata la Valtiberina ai principali flussi di traffico.

Continuare ad addebitare al ministro Toninelli i tempi che la Procura ha ritenuto necessari per le doverose verifiche – su una situazione causata dai decenni di abbandono, non certo dal governo attuale – è, da rappresentati delle istituzioni quali voi siete, mancanza di rispetto istituzionale, verso Ministero e soprattutto verso la Procura.

Noi non ci tiriamo indietro di fronte ai disastri compiuti da chi ci ha preceduto e ha danneggiato i cittadini, e stiamo seguendo e portando nelle sedi appropriate i problemi dei cittadini e delle aziende perché si trovino rapidamente adeguate soluzioni e ristoro per i danni subiti. Non possiamo però accettare, e non lo faremo mai, che chi da decenni è alla guida delle istituzioni locali senza muovere un dito per ripristinare il collegamento stradale alternativo alla E45, oggi venga a dare lezioni al ministro Toninelli, a cui va il merito di aver sbloccato i lavori sulla viabilità alternativa grazie alla firma della convenzione tra Anas e Comune di Pieve Santo Stefano.

Vi confermiamo comunque che l’E45 e le conseguenze dell’interruzione sono al centro delle nostre azioni e che non lasceremo nulla di intentato, seguendo però i percorsi istituzionali ed amministrativi. ed eventuali e reali tavoli di confronto, non certo strumentali manifestazioni.

Cordiali saluti.

 

Andrea Bertani
Marco Croatti
Carlo De Girolamo