Garantire la gratuità degli strumenti per la rilevazione senza dolore del diabete alle famiglie di bambini malati. È questa la richiesta di Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S e vicepresidente della Commissione Sanità, che ha presentato una interrogazione sul caso che riguarda le rilevazioni della glicemia nei bambini che soffrono di diabete.
“Oggi più di 15mila bambini e giovani soffrono di questa malattia costretti a sottoporsi a procedure, anche giornaliere, spesso dolorose e invasive – spiega Raffaella Sensoli – Ormai però esistono dei sistemi, con l’utilizzo di particolari dispositivi di monitoraggio continuo della glicemia, altamente tecnologici che rispetto agli strumenti di monitoraggio classici come la puntura sul dito e il misuratore di glucosio si contraddistinguono per l’estrema semplicità di utilizzo, che contribuisce più di quanto si pensi al benessere psicofisico dei diabetici. Questi moderni sistemi per il monitoraggio della glicemia dovrebbero essere accessibili anche per limitare il dolore delle punture ai polpastrelli dei bambini, per poter consentire la rilevazione della glicemia più volte nella giornata e soprattutto durante la notte senza svegliare il bambino, a scuola senza prelievo di sangue, durante l’attività fisica o all’aperto. E visto che il Servizio sanitario regionale ha promosso da tempo il progetto ‘Ospedale senza dolore’ crediamo che l’adozione di questi nuovi strumenti possa essere una sua corretta applicazione”.
Nella sua interrogazione la consigliera regionale del M5S pone l’accento anche sulle difficoltà che le famiglie di bambini diabetici incontrano nel processo di assistenza, che spesso vanno incontro a lungaggini burocratiche e difficoltà varie. “Visto che i bambini che soffrono di diabete hanno bisogno di un’assistenza continua, molti genitori fanno ricorso alla Legge 104 per poter garantire una loro presenza costante attraverso dei permessi retribuiti dai posti di lavoro – aggiunge Raffaella Sensoli – Spesso però il riconoscimento di questa possibilità arriva dopo aver affrontato un iter lunghissimo, fatto di visite infinite, criteri di valutazione disomogenei tra ASL e INPS, coinvolgimenti inopportuni dei minori. Ecco perché crediamo che la Regione debba intervenire sulle proprie strutture, e nelle sedi di confronto della Conferenza Stato-Regioni, per rimuovere queste criticità e garantire un accesso equo ai benefici previsti dalla Legge 104”.