“La Giunta chiarisca quali sono i 26 impianti regionali in cui sono finiti in ‘prima destinazione’ i RAEE nel 2014. Nonostante le buone intenzioni espresse nella risposta di ieri sul caso Dismeco, crediamo che sul tema della raccolta dei rifiuti elettronici si voglia continuare a non vedere una criticità evidente, ovvero che i nostri rifiuti finiscono per gran parte in altre regioni”. Giulia Gibertoni, capogruppo regionale del M5S, ha presentato una nuova interrogazione sul caso Dismeco, l’azienda di Marzabotto specializzata nel recupero di RAEE, dopo la risposta ricevuta ieri in aula.
“Nel suo intervento l’assessore Gazzolo ha sì riconosciuto l’importanza della Dismeco e le difficoltà che è costretta a sostenere, ma ha cercato in un certo senso di lavarsene le mani – spiega Giulia Gibertoni – Quando ha detto che nel 2014 i RAEE provenienti dalle raccolte urbane hanno avuto come prima destinazione 26 impianti dislocati sul nostro territorio e solo 23 al di fuori avrebbe dovuto specificare meglio a cosa si riferisce. Si tratta semplici impianti di stoccaggio o di recupero? Crediamo che su questo tema bisogna fare assoluta chiarezza perché, così come abbiamo dimostrato, la nostra regione di fatto rinuncia a trattare questo tipo di rifiuti a vantaggio di altre realtà come il Veneto e la Lombardia”.
Chiarezza che la capogruppo regionale del M5S chiede anche sul tema della caduta dei prezzi e sul contratto che lega la Dismeco ai Consorzi. “È vero come dice l’assessore che questi due aspetti sono indipendenti dalla volontà della Regione ma non si può negare che si sta parando di rifiuti urbani, non di merce e che se la Giunta fosse legittimata a non occuparsene allora non avrebbe senso parlare di economia circolare e stilare un Piano Regionale dei Rifiuti che indichi il percorso di gestione – aggiunge Giulia Gibertoni – Per questo chiediamo alla Giunta, oltre a rispettare gli impegni sul caso Dismeco, di occuparsi in prima persona del tema dei RAEE. Lasciando carta bianca ai Consorzi e alle multiutility rischiamo di mandare all’aria competenze e conoscenze riconosciute a livello mondiale”.