“I dati che vedono Rimini primeggiare nelle classifiche per numeri di reati in tutta Italia sono davvero preoccupanti. Se è vero che la nostra città, come tutta la Riviera, d’estate incrementa enormemente il numero di presenze e quindi la probabilità di essere esposta ad eventi criminosi è alta, al tempo stesso non si può continuare a farne un alibi per sminuire il fenomeno, così come fa il sindaco Gnassi. Bisognerebbe prima di tutto essere consapevoli che le specificità e le vocazioni turistiche del nostro territorio non possono in alcun modo convivere con la criminalità. E fare di tutto perché ciò non accada”.
È questo il commento di Raffaella Sensoli, consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, riguardo alla classifica dei reati commessi in Italia e che vedono Rimini piazzarsi al secondo posto. “Certamente non è un primato di cui andare fieri – aggiunge Raffaella Sensoli – La nostra vocazione turistica deve essere uno stimolo per migliorare una situazione che rischia davvero di essere irrecuperabile.Nessun imprenditore turistico disposto a investire sul territorio in cui opera e che deve promuovere ha intenzione di restare in aree in cui si infiltra in modo sempre più evidente la criminalità organizzata. Non possono convivere a lungo operatori turistici seri, come sono stati a lungo i nostri e come sono ancora tantissimi, ed imprese che sono tali solo di nome, con prezzi tanto stracciati da non essere credibili perché, evidentemente, rispondono a dinamiche spesso malavitose. Un sistema che, temiamo, stia producendo già i suoi effetti e su questo tema sarebbe interessante capire dai dati sulla stagione appena conclusa non solo gli arrivi e le presenze ma anche come sta cambiando il rapporto con il giro di affari creato e con la capacità di spesa del turista che sceglie Rimini. Inutile girarci attorno: esiste un problema sicurezza “reale”, importante per chi ci vive, ed esiste un problema di sicurezza “percepita”, grave per chi decide di trascorrerci le vacanze. E adesso che anche Gnassi sembra aver preso consapevolezza di questa realtà, che noi denunciamo da tempo, crediamo che sia arrivato il momento di adottare delle contromisure efficaci e non costruire degli alibi che non faranno altro che aggravare la situazione” conclude Raffaella Sensoli.