“La Regione chiuda immediatamente i due allevamenti di visoni ancora presenti in Emilia-Romagna nelle province di Ravenna e Forlì-Cesena. Una chiusura che avrebbe dovuto avvenire già tempo fa, viste le pratiche da medioevo che vengono praticate al loro interno, ma che è ancora più necessaria oggi visti i rischi legati alla mutazione del Covid-19 in queste strutture”. È quanto chiede Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, che domani mattina presenterà un question time in Assemblea Legislativa sui casi di contagio da Covid-19 che sta interessando in mezza Europa gli allevamenti di visoni.
“Tra i Paesi che hanno segnalato casi di contagio c’è anche l’Italia, dove attualmente vengono allevati circa 60 mila esemplari – spiega Silvia Piccinini – In Emilia-Romagna, dopo la chiusura del centro di Carpi, sarebbero ancora due gli allevamenti attivi nelle province di Ravenna e Forlì-Cesena. Da tempo il MoVimento 5 Stelle chiede la chiusura di questi centri viste le oggettive condizioni di sofferenza e di privazione della libertà a cui sono sottoposti questi animali per una finalità, la produzione di pellicce, che nel 2020 può essere fatta attraverso soluzioni che non comportino l’uccisione di animali. A questa situazione oggi si va a sommare la diffusione del contagio da Covid-19 che è già esplosa in Danimarca, dove il Governo è stato costretto ad abbattere 15 milioni di capi, e che potrebbe diventare pericolosa anche nel nostro Paese. I visoni, infatti, sono una specie particolarmente sensibile al virus che, introdotto negli allevamenti da operatori infetti, ha trovato terreno fertile per propagarsi subendo anche importanti mutazioni che potrebbero essere resistenti persino al vaccino anti COVID-19”. Ecco perché domani mattina in aula la capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle chiederà alla Regione di fornire i dati su eventuali contagi già presenti all’interno dei due allevamenti di visoni ancora presenti in Emilia-Romagna e di attivarsi anche presso il Governo affinché si metta fine a questa barbarie. “Quello che è certo è che questi allevamenti devono essere chiusi al più presto per la sicurezza di tutti” conclude Silvia Piccinini.