Rivedere il sistema dei contributi regionali concessi ai Consorzi Fidi e alle cooperative di garanzia per assicurare un accesso al credito più equo alle imprese virtuose. È quanto chiede la consigliera regionale del M5S Raffaella Sensoli che ha presentato una interrogazione alla Giunta sul tema dell’accesso al credito per le imprese della nostra regione, in particolare per quelle che operano nel settore turistico.
“La possibilità di accedere al credito costituisce una delle principali esigenze e, nello stesso tempo, una delle principali criticità con le quali si confrontano quotidianamente le imprese, sia per fare fronte a periodi di riduzione dei ricavi e dei profitti, sia per avviare percorsi di crescita ed investimenti – spiega la consigliera nella sua interrogazione – La legge regionale 40 del 2002 introduce degli incentivi importanti per lo sviluppo e la qualificazione dell’offerta turistica regionale anche attraverso i fondi affidati ai Consorzi Fidi e alle Cooperative di Garanzia che, tramite la concessione di garanzie fideiussorie e contributi in conto interessi, permettono alle aziende di poter accedere al credito. Un sistema che però a fronte delle risorse sempre più risicate e all’evoluzione della situazione economica forse andrebbe rivisto in modo da non penalizzare quelle aziende che intendono investire per tornare competitive fin da subito sul mercato”.
Per questo Raffaella Sensoli ha chiesto alla Giunta di conoscere quanti e quali siano i contributi regionali concessi ai Consorzi Fidi ed alle cooperative di garanzia individuate all’articolo 13 della legge regionale n. 40 del 2002, quale sia il tasso di sofferenza e se si riscontrino differenze rispetto agli ultimi anni ed al periodo antecedente la crisi avviatasi nel 2008 e quante siano e quali caratteristiche abbiano le richieste cui non è stato possibile fornire positiva risposta attraverso l’azione dei richiamati Consorzi e Cooperative.
“La nostra proposta è quella di incentivare formule e metodologie che leghino un maggiore sostegno economico a quelle imprese che decidano di iniziare un percorso di riqualificazione del personale, magari attraverso una stabilizzazione contrattuale dello stesso, un rafforzamento patrimoniale delle aziende – conclude Raffaella Sensoli – Dopo diversi anni di contrazione dell’attività economica, si dovrebbero andare a sostenere quei settori che ad esempio non possono beneficiare dell’apporto benefico della domanda estera, ma che vivono di mercato interno come i settori del commercio, turismo di medio standing, agricoltura ed artigianato locale”.