Cona, Sensoli (M5S): “Risoluzione contratto con Progeste unica strada per mettere fine agli sprechi”

“Non è vero, come sostiene Carradori, che il piano di rientro imposto su Cona non comporterà un impoverimento dei servizi sanitari per i cittadini. Per questo chiediamo ancora una volta che venga risolto il contratto con Progeste e che se avvii immediatamente una richiesta di risarcimento danni subìti a causa dei continui disservizi. Solo tra il 2015 e il 2016 la Regione ha dato all’Azienda Ospedaliera di Ferrara qualcosa come 98 milioni di euro per garantire il difficile equilibrio economico-finanziario provocato dall’assurda scelta del project financing”. È questa la richiesta di Raffaella Sensoli, capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, contenuta in una interrogazione presentata alla Giunta sull’ospedale di Cona alla luce delle recenti polemiche riguardo agli effetti che il piano di rientro finanziario imposto dal Ministero avrà sulla qualità dei servizi offerti ai cittadini.

“La scellerata idea di scegliere il project financing come metodo per la realizzazione dell’ospedale ha portato le casse dell’Azienda ospedaliera sull’orlo del baratro – spiega Raffaella Sensoli – Uno squilibrio senza precedenti visto che su un bilancio aziendale che ha circa 310 milioni/anno di valore della produzione, l’incidenza del contributo aggiuntivo erogato dalla Regione indispensabile per il pareggio civilistico di bilancio, quasi 100 milioni negli ultimi due anni, è stata indicata nel 18% sul totale dei ricavi dell’Azienda ospedaliera, mentre nelle altre realtà della regione è di appena il 2,29%. Per questo come avevamo chiesto in più di un’occasione crediamo che la strada per evitare ulteriori perdite sia quella di risolvere una volta per tutte il contratto con Progeste”.

Nella sua interrogazione la capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle ricorda come in altre circostanze sia stata avanzata la proposta di risolvere il contratto in essere con Pro.geste., tenuto conto dei disservizi continui e soprattutto considerato che i servizi erogati dalla stessa costano molto di più degli stessi gestiti direttamente da altre Aziende ospedaliere, e in subordine si proponeva di chiedere la risoluzione attraverso l’autorità giudiziaria con contestuale richiesta di risarcimento dei danni ingiusti subiti a causa dei continui disservizi. “Nonostante la regione e i vertici di Cona ci abbiano sempre detto che questa non fosse la strada giusta, oggi troviamo questa possibilità esplicitata ufficialmente nel piano di rientro – conclude Raffaella Sensoli – Dettaglio che conferma non solo che la nostra proposta fosse quella economicamente più vantaggiosa, ma che soprattutto fino a questo momento si è perso ulteriore tempo, sommando perdite su perdite”.